Nicolas Zappa: “Alla regia di “Piccoli crimini coniugali” mi sono sentito carico e libero”

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Nicolas Zappa: “Alla regia di “Piccoli crimini coniugali” mi sono sentito carico e libero”

Nicolas Zappa è un attore 25enne. Nella sua giovane carriera ha partecipato a tante produzioni teatrali, a fiction televisive e a cortometraggi come “Scusa il ritardo”.

Ha debuttato come regista teatrale mosso da un grande entusiasmo, un anno fa in “Piccoli crimini coniugali” e sta proseguendo gli studi per la sua crescita professionale.

Quando ti sei avvicinato alla recitazione?

Ero al primo anno di liceo quando sono andato in scena la prima volta con una compagnia amatoriale del mio paese. Il merito è di mio fratello che faceva parte della compagnia prima di me. Ho fatto altri spettacoli durante gli anni del liceo e ho capito che era la mia passione.

Dal 2017 hai partecipato alla messa in scena dello spettacolo “L’impresario delle Smirne”, regia di Stefano Messina, qual era il principale significato che secondo te emergeva?

Anche se ci sono state delle rivisitazioni siamo rimasti molto fedeli al messaggio di Goldoni: il teatro e il mestiere dell’attore danno felicità, ma è anche un servizio per la comunità in perenne crisi. Per contrastare le difficoltà gli artisti devono essere uniti e non farsi la guerra a vicenda.

Hai interpretato sia in “Questo nostro amore 80” che in “Il Paradiso delle signore 3” quanto ti hanno fatto crescere artisticamente queste due fiction?

Sono convinto che ogni esperienza professionale, dalla più piccola, alla più grande, faccia crescere sia a livello artistico che umano. Sui due set mi sento di essere cresciuto molto.

Puoi raccontarci un aneddoto relativo al set?

Sul set di “Questo nostro amore 80” dovevo aprire una porta con un calcio, per la foga della retata sfondai la scenografia.

Lo scorso anno hai interpretato Nicolas in “Riders – La Serie”, come definiresti il tuo personaggio? Ha delle affinità con te?

Riders è stata un’esperienza bellissima. Interpretavo questo ragazzo ambizioso, ambiguo e deciso che mette in atto una truffa nei confronti di un’azienda per cui lavora.

Sicuramente ho cose in comune con lui, forse nel profondo. Ma in fondo dobbiamo riscoprire cose che non sono in superficie e tirarle fuori.

Il 31 marzo del 2019, hai eseguito la tua prima regia teatrale con lo spettacolo “Piccoli crimini coniugali” com’è nata quest’idea? Che emozioni hai provato in questo nuovo ruolo?

Avevo interpretato “Piccoli crimini coniugali” come attore sotto la regia del mio amico e fratello Antonio Monsellato, poi ci hanno richiesto di replicare lo spettacolo ma Antonio non poteva lavorare al progetto e siccome nutrivo interesse verso la regia ci siamo accordati affinché dirigessi io lo spettacolo.

Ne è venuto uno spettacolo nuovo, ho messo in pedi la mia idea di testo e quello che vorrei sempre fare. Mi sono sentito carico di responsabilità ma ero affiancato da due grandi attrici che mi hanno sostenuto in tutto. Mi sentivo libero, è stato bellissimo.

Qual è la principale differenza che hai riscontrato tra l’interpretazione di un personaggio di un film e quello di una serie tv?

Credo che la differenza fondamentale tra il cinema e la tv sia nei tempi: la tv è molto più veloce, si ha poca possibilità di provare e di fare le scene, quando si è sul set si spera di fare subito tutto bene. Il cinema anche ha i suoi tempi ma sono più dilatati.

E per il futuro? Ho partecipato ad altri provini ma ad oggi è tutto fermo. Non appena si risolverà questa situazione, si capirà cosa fare.

Laureata in Scienze della Comunicazione – Giornalista Pubblicista –
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