Claudio Sona, è salito alla ribalta nazionale nel 2016 con la sua partecipazione a “Uomini e Donne” ma non ha mai abbandonato la sua passione per la moda.
L’anno seguente ha pubblicato “La danza del girasole”, la sua prima autobiografia nella quale si è raccontato alla sua schiera di pubblico.
Claudio non pone limiti al suo futuro, lascia la porta aperta a nuovi programmi tv e perché no al mondo della recitazione, che sarebbe per lui un’esperienza attraente e totalmente nuova.
Nel 2016 sei diventato tronista di “Uomini e Donne”. Quanto ti ha aiutato questo programma a raggiungere la popolarità?
Devo gran parte della mia popolarità alla trasmissione di Maria De Filippi.
Fino a quel momento ero abbastanza conosciuto a Verona e frequentavo il mondo della moda.
La vera popolarità l’ho raggiunta partecipando a questo programma tentando di coniugare amore e mondo lgbt con la naturalezza che l’argomento merita.
Quali ricordi conservi di questa esperienza?
Entusiasmo, timore e senso di libertà. Se ripenso al percorso televisivo, ricordo l’entusiasmo con il quale l’ho iniziato, consapevole di essere totalmente estraneo a quella realtà.
Ricordo il timore di non saper interagire con il mezzo televisivo e di non riuscire a far conoscere il mio mondo interiore e il senso di libertà.
Alla fine, mi sono reso conto di essere riuscito da essere me stesso, dimenticando così le telecamere.
Oggi sei un importante influencer. Quale canale social usi principalmente e cosa ti dà questo lavoro?
Utilizzo prevalentemente Instagram, anche se uso anche Twitter e Facebook in quanto molte mie seguaci non hanno un account su questa piattaforma
Mi piace condividere foto e video e questa rete sociale dà la possibilità di interagire, con più immediatezza, con la gente.
Per me non è un semplice lavoro ma è anche il canale giusto per mettersi in discussione, per scambiare opinioni su argomenti d’interesse generale e per arricchirsi culturalmente.
Al giorno d’oggi c’è molta attenzione per i giovani nell’uso dei social. Quali consigli daresti?
I social regalano libertà ma, come tutte le libertà, deve essere utilizzata con oculatezza.
Sono molte le trappole che si nascondono su questi canali ed è per questo che, soprattutto ai più giovani, raccomando di fare attenzione, di non accordare facile fiducia e di non rivelare i propri dati personali.
Altra cosa importante è quella di tenersi lontano dalla violenza verbale che spesso fa capolino sui social e di segnalare tutti quegli account che rendono, queste piattaforme, un luogo poco piacevole e pericoloso.
Cyberbullismo e body shaming dovrebbero essere banditi da queste reti sociali ed i primi a doverne prendere le distanze, per me, sono proprio i giovani.
Quanto ti appassiona il mondo della moda?
Sono sempre stato attratto dal mondo della moda e dalla creatività che lo anima. Come ho detto, ho mosso i primi passi in questo mondo e, in fondo, non l’ho mai abbandonato.
Ho i miei stilisti di riferimento ma, in verità, non mi fermo a loro. Amo ampliare i miei orizzonti facendomi guidare dal mio gusto personale.
Ti hanno mai chiesto o comunque ti piacerebbe fare l’attore o lavorare in tv?
Fino ad oggi non me l’hanno mai chiesto e, onestamente, non ho seguito corsi di recitazione e dizione.
Mi attraggono abbastanza per cui, magari in futuro, può darsi che decida di mettermi alla prova anche in questo settore se me ne sarà data l’opportunità.
Altri programmi televisivi? Perché no? Ovviamente dipende dal genere di format proposto.
Nella tua Verona sei stato il proprietario dell’Urban Café. Cosa ha rappresentato per te questo bar?
Ho venduto il mio bar proprio lo scorso anno e stavo per intraprendere un’altra attività commerciale quando è scoppiata la pandemia.
Più volte ho avuto modo di raccontare quanto sia stato importante aprire l’Urban Cafè.
Mi ha consentito di crescere, come essere umano e mi ha permesso di diventare indipendente. Indubbiamente mi ha reso in grado di affrontare nuove sfide nella vita.
Come tutti, sono in fase d’attesa. In questo particolare momento, abbiamo accantonato i nostri interessi personali per dedicarci ai valori fondamentali della vita.
La famiglia e la casa sono diventati il mio punto di riferimento quotidiano.
Ho diversi progetti in programma, ma sono anche molto scaramantico. Tutto dipenderà da come andranno le cose una volta terminato questo stato di allarme nazionale.
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