Gianluca Grignani, cantautore, chitarrista e produttore discografico è tornato con il suo nuovo singolo “Dimmi cos’hai”.
Presto uscirà “Verde Smeraldo 1”, il concept album dell’artista milanese il quale ci ha raccontato “La fabbrica di plastica studios”, il suo sogno avverato.
Quest’anno il cantautore ha deciso di deliziare i suoi fan in occasione del 25° anno di carriera con l’uscita di un vinile dell’album “Destinazione Paradiso”.
Quando è nata la tua passione per la musica? Qual è il primo strumento che hai utilizzato per accompagnare la tua voce?
Sono appassionato alla musica da sempre, ci sono nato!
A casa di mio nonno, sull’ultimo scaffale, c’era un mandolino ed io chiedevo sempre di poterlo suonare.
Il 1° gennaio è uscito “Tu che ne sai di me”, primo singolo che anticipa un ambizioso progetto di tre dischi. Quanto sono stati difficili questi tre anni lontano dal palco?
Sono stati molto difficili questi anni distanti dal palcoscenico. Io e la chitarra siamo in simbiosi, il pubblico poi fa il resto, mi manca tantissimo! I miei fans sono la mia valvola di sfogo nel costato.
Il 17 aprile è uscito il tuo secondo singolo “Dimmi cos’hai”, qual è il significato di questo brano? A chi ti sei ispirato?
Mi sono ispirato in principio ad una storia, dopodiché come quasi sempre mi succede, le storie che invento si mischiano con la mia vita, ed è credo proprio questa la forza di “Dimmi cos’hai”… è condivisibile.
Ti abbiamo visto recentemente nello studio di registrazione di Pino Daniele, è “Dimmi cos’hai” il brano lì inciso?
No, è un terzo brano che uscirà nell’album ed è stato fatto tra lo studio che era di Pino Daniele, tra il mio e ad Abbey Road.
Uscirà un concept album, si chiamerà “Verde Smeraldo” come mai hai scelto questo titolo? Quando è prevista l’uscita?
“Verde Smeraldo 1” uscirà entro l’anno, emergenza Coronavirus permettendo.
Per tutto il resto dovrete aspettare che esca l’album perchè ha tutto un suo significato che spiegherò con le canzoni e non solo…
Sei al tuo 25° anno di carriera, come festeggerai questo traguardo?
L’ho festeggiato con l’uscita del vinile dell’album “Destinazione Paradiso” distribuito da Universal.
Ti sarebbe piaciuto quest’anno calcare il palco del Festival di Sanremo nonostante conti già sei partecipazioni?
Credo di aver dato abbastanza al Festival di Sanremo come big in gara!
Qual è stata la più significativa?
Sicuramente “Sogni infranti”.
Com’è nata l’idea di realizzare un tuo studio di registrazione “La fabbrica di plastica” ed una tua etichetta indipendente? Ora ti senti davvero libero?
Il mondo sta cambiando anche a livello discografico ed io ho sempre avuto il sogno di essere un libero artista e produttore.
Avere uno studio era il mio sogno basato sulla mia esperienza all’“Hit Factory” di New York, dove John Lennon registrò “Double Fantasy”.
Ho cercato, credo con successo, di emulare quello studio nel quale ho lavorato con il massimo della qualità e della professionalità di tutti quelli che ho conosciuto.
Essere liberi è un peso, non una leggerezza! È più facile accondiscendere!
La libertà torna spesso nelle tue canzoni, che valore ha per te?
Quando lo capirò scriverò la canzone giusta, comunque l’idea di libertà nel tempo cambia.
Che consiglio daresti ad un giovane autore/cantautore?
“La fabbrica di plastica studios” e la “Falco a metà srl” sono il consiglio giusto che io possa dare ad ogni ragazzo nella mia veste di produttore.
In generale però consiglio di riuscire a trovare una forma di linguaggio originale senza cercare di copiare nessuno.
Ora che sei tornato dopo l’assenza dalle scene, trovi diversa la musica?
Bah… l’ho seguita con attenzione studiando in questi anni dal punto di vista cronologico e dell’evoluzione della distribuzione.
Sono stato molto attento devo dire, da qui è nata l’idea di dar vita ad un mio studio.
Quanta voglia hai di riabbracciare i tuoi fan? In questi anni quanto ti è mancato il loro calore?
Molto! Moltissimo!! Come ti ho già detto prima, sono la mia valvola di sfogo nel costato.
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