Leonardo Mazzarotto: “Amo la recitazione, sogno di vivere di arte”

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Leonardo Mazzarotto: “Amo la recitazione, sogno di vivere di arte”

Leonardo Mazzarotto è un giovane violinista che ha esordito nel mondo della recitazione come protagonista nella fiction di Rai Uno “La compagnia del cigno”. 

Il tutto è stato mosso dalla sua passione più grande, la musica.

Ci ha raccontato di come si è avvicinato al violino, delle forti emozioni che gli hanno lacerato il cuore durante le scene girate in un’Amatrice distrutta dal sisma.

Presto prenderà parte a nuovi progetti nelle vesti di attore senza mai abbandonare il suo primo amore, la musica!

Come ti sei appassionato al violino?

La musica ha riempito la mia casa sin dai primi mesi della mia vita perchè mio padre, essendo musicista, mi ha sempre fatto ascoltare musica, quindi la mia passione è nata così.

Il violino in particolare invece è arrivato un po’ per caso perché mi è stato indicato, consigliato, dai professori che mi fecero una sorta di audizione all’inizio delle scuole medie ad indirizzo musicale.

Io avrei voluto suonare il pianoforte, invece secondo loro per il mio orecchio il violino era lo strumento esatto.

Inizialmente la cosa non mi andava a genio ma poi dopo pochissimo tempo mi sono reso conto che avevano ragione, e meno male che mi hanno consigliato questo strumento, non tornerei mai indietro.

“La compagnia del cigno” è stata la tua prima esperienza da attore. Come l’hai vissuta? Quale ricordo conservi?

Mi sento molto fortunato ad aver avuto un’occasione del genere come prima esperienza.

Solitamente il percorso di un attore è più graduale.

Nella maggior parte dei casi si debutta con piccoli ruoli, si ha qualche successo e qualche insuccesso e si cresce pian piano.

Invece la musica mi ha portato subito a questo ruolo importante ed impegnativo.

Ho avuto la possibilità di lavorare su un set di grandissimi professionisti, dagli attori adulti, alla regia, alla fotografia, ai costumi, al trucco fino a tutti i reparti. Per me è stato veramente un onore.

Devo dire che quest’avventura l’ho vissuta bene, perchè la musica è stata il ponte tra la mia vita e questa nuova vita, mi sono sentito subito a mio agio.

Per la recitazione in particolare, siamo stati assistiti da Leonarda, una acting coach che ringrazierò sempre, mi ha permesso di seguire una strada definita di cui ora non mi pento.

Matteo è un giovane violinista che dalla città di Amatrice, fortemente colpita dal sisma, si traferisce a Milano.

Alcune scene sono state girate nella città laziale, che cosa hai provato a vedere questi luoghi devastati? 

Matteo nella storia viene da Amatrice e ha vissuto il dramma del terremoto.

Credo che Ivan Cotroneo insieme a Monica Rametta, con la quale ha sceneggiato la serie, abbia voluto restituire un po’ d’importanza e di peso a questa storia che purtroppo a volte, come tante altre, tendiamo un pochino a dimenticare.

Storie che ci colpiscono e poi, non se ne parla più quanto si dovrebbe.

Ho girato una scena ad Amatrice in cui cercavo mia madre sotto le macerie a mani nude.

Quelle macerie sono lì realmente da quasi quattro anni, non sono finte, non le abbiamo portate noi, non erano scenografia.

Quest’esperienza per me è stata davvero forte, nel bene e nel male, ho empatizzato molto con il dolore che in quei luoghi, si sente, si respira e si ascolta.

C’è un silenzio che fa davvero riflettere, fa venire i brividi.

Sono rimasto molto legato a questa storia e alle persone che ho conosciuto ad Amatrice, ci hanno dimostrato tanta gratitudine.

Questo per me è stato il più grande riconoscimento che avrei mai potuto desiderare.

Quanto c’è in quel giovane protagonista e fondatore della compagnia di te? 

Credo che creare un personaggio sia restituire ad esso una parte di sé. Scegliere quali cose di noi dare a quel personaggio e quali invece escludere perchè ci rendiamo conto che non sono adatte.

Sicuramente ci accomuna la passione per il violino, questa sorta di concetto per il quale la musica ci salva e ci aiuta in tutti i momenti.

Altra caratteristica che ho dato al personaggio è la grande sensibilità ed emotività che lo contraddistingue anche se poi, i modi di gestirla sono diversi.

Lui tiene tutto dentro e poi scoppia, io invece sono razionale, mi scompongo difficilmente.

Ti piacerebbe vestire nuovamente i panni dell’attore? 

Sì, mi piacerebbe molto, presto avrò modo di interpretare altri ruoli.

Finora non mi è stato possibile, comunque si sono già mossi dei progetti.

Devo dire che mi sono innamorato della recitazione e di questo mestiere splendido che è quello dell’attore.

Quali sono i tuoi artisti preferiti?

Ho diversi artisti preferiti proprio perchè ascolto qualsiasi genere musicale.

Partendo dalla musica classica, oltre a Bach, Mozart e Beethoven che sono anche un po’ universalmente considerati dei geni assoluti dell’umanità.

Mi piacciono molto i compositori romantici, uno fra tutti Brahms, per me è strepitoso.

Una sorta di credo invece sono i Beatles e tutto il rock dolce.

Inoltre apprezzo sia il cantautorato italiano come Guccini, De Andrè, Battiato, Fossati che quello britannico come Elton John, Eric Clapton e Peter Gabriel.

I miei gusti quindi sono abbastanza vasti.

Hai mai scritto una tua composizione per violino?

Ho composto sia per violino che canzoni, anche se per il momento non sto investendo tutte le mie energie su questo.

Può darsi però che nel giro di poco inizierò ad impegnarmi anche su ciò.

Mi piace comporre e ritengo questo una branca della musica davvero meravigliosa.

Cosa sogni nel tuo futuro? Stai portando avanti dei progetti?

Per quanto riguarda il mio futuro devo dire che è complicato districarsi tra il mondo della musica e quello della recitazione cercando di fare tutto nel migliore dei modi.

Avere già questa scelta è un grande regalo della vita e questo voglio che sia chiaro, per me è una vera fortuna!

Sto portando sempre avanti progetti, sono continuamente alla ricerca di cose nuove e quello che so è che sicuramente la musica farà sempre parte della mia vita.

In generale, il mio sogno è semplicemente quello di vivere di arte, o di qualsiasi cosa che mi piaccia e che mi faccia sentire davvero vivo.

Laureata in Scienze della Comunicazione – Giornalista Pubblicista –
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