Federico Santaiti è un famosissimo “pet influencer” da tutti più comunemente conosciuto come il “Gattaro del Web”.
Nel giro di cinque anni il giovane videomaker torinese ha raggiunto i 250mila follower grazie ai video dei suoi adorabili gatti, Blacky e Thorin, delle vere e proprie star.
Quando hai iniziato a lavorare sul web?
É iniziato tutto nel maggio del 2015, stavo ancora studiando cinematografia all’università e nel tempo libero munito di telecamera realizzavo i primi servizi, in particolare videoclip per band emergenti.
Ad un certo punto Facebook ha iniziato ad introdurre in modo persistente i video sulla sua piattaforma dando così modo ai “creator” di esistere e di esprimersi.
Come videomaker ho iniziato a seguire le produzioni video di alcuni di loro e nel giro di 2 anni mi sono guadagnato una buona nomea tra gli artisti del web.
Successivamente anche in quelli della musica ma a dire la verità non credevo che sarei diventato a mia volta un “Pet Influencer, creator”.
I tuoi gatti, Blacky e Thorin sono delle vere star del web, come mai li hai chiamati così e quali vizi hanno?
Hai detto bene, sono i veri protagonisti della mia pagina.
Blacky la femminuccia che fisicamente ha scelto di entrare nella mia vita, l’abbiamo chiamata così per il fatto che fosse tutta nera, ad esclusione di un ciuffetto di peli bianchi sul collo, con lei non abbiamo avuta molta fantasia.
Thorin il maschio ho deciso di chiamarlo come uno dei protagonisti del romanzo de Lo Hobbit di Tolkien del quale sono grande fan.
Devo essere sincero i miei gatti sono molto viziati, uno dei loro vizi è che bevono solo acqua delle bottiglie, e snobbano quella del rubinetto.
Inoltre si appropriano di ogni borsa, borsone che resta più del dovuto incustodito e anzi qualche borsa ormai è diventata di loro proprietà.
Quanti pregiudizi ti è capitato di sentire sui gatti neri?
Purtroppo tante, la diceria che il gatto nero porti sfortuna è ancora molto diffusa in Italia.
Dati alla mano dicono che ancora oggi il gatto nero è l’ultimo della cucciolata ad essere adottato, ed il primo ad essere abbandonato.
In questo io sono l’esempio di quanto in realtà l’aver adottato dei gatti neri sia stata una grande fortuna, sia a livello lavorativo che soprattutto a livello affettivo.
Avresti mai pensato di diventare famoso per i video con i tuoi felini e di scrivere un libro? Raccontaci quanto tempo ci hai lavorato e come è nata l’idea di intitolarlo “Fatti i gatti tuoi”
Assolutamente no! Pensa che fino a qualche anno fa tra la scelta di quale fosse il mio animale preferito fra cane e gatto, probabilmente avrei scelto il cane. Questo perché non avevo mai avuto un gatto prima.
L’idea del libro l’avevo in cantiere già da un po’, avevo ricevuto diverse proposte in questi anni da “gattaro del web”, ma ho sempre rimandato perché non credevo fosse il momento giusto, o perché non mi veniva data libertà di scrittura.
Fino a quando a febbraio mi è arrivata la proposta di Rizzoli.
L’ho scritto in circa 8 mesi, e sono molto soddisfatto del risultato.
Il libro è un ibrido composto da alcune parti che ripercorrono in chiave ironica la quotidianità della vita con un gatto, ad altri capitoli dove si scoprono leggende e storie del micio.
Il titolo “Fatti i gatti tuoi” è nato proprio dall’esigenza di descrivere in poche righe l’essenza del contenuto, un ibrido simpatico e un po’ irriverente se vogliamo, che descrive alla perfezione il gatto, elegante, amabile, ma dispettoso.
Chi comanda a casa te o i tuoi gatti?
Domanda retorica, i gatti ovviamente. Nel momento in cui un gatto entra in casa, l’umano è destinato a diventare servo in casa propria.
Riesci a stare lontano dai tuoi cuccioli pelosi?
Per lavoro durante l’anno mi capita di dovermi allontanare da casa qualche giorno al mese, mi mancano tanto ovviamente perché sono abituato ad averli sempre intorno a qualsiasi ora del giorno.
In questi giorni di quarantena, quanto ti hanno aiutato moralmente i tuoi gatti?
I gatti sono in grado di percepire il nostro umore, nulla gli sfugge, e in questa quarantena sono molto più coccoloni, e le loro fusa risultano essere molto terapeutiche.
Federico è sempre stato un sognatore con i piedi per terra, si pone piccoli obiettivi senza mai fare il passo più lungo della gamba.
Sogna di continuare a lavorare nel mondo video e allo stesso modo crescere come gattaro.
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