COERENZA DEL CUORE . IL CUORE HA UN CERVELLO MA IL CERVELLO HA CUORE?

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  COERENZA DEL CUORE . IL CUORE HA UN CERVELLO MA IL CERVELLO HA CUORE?

COERENZA DEL CUORE

 

 

IL CUORE HA UN CERVELLO MA IL CERVELLO HA CUORE?

 

 
La dimora delle nostre emozioni è il cervello o il cuore?
Il cuore è un organo che comincia a funzionare già alla seconda settimana della gestazione ed è il primo organo che comincia a funzionare ancora prima del cervello, con una sua rete neurale di 40.000 neuroni.
Si è scoperto che il cuore manda tanti impulsi verso il cervello, più di quelli che il cervello manda verso il cuore, influenzandolo. Abbiamo in realtà tre cervelli strettamente collegati tra di loro, nel cranio, nel cuore e nell’intestino. I cinesi li chiamavano i tre Dantian.

 

LA CONNESSIONE CUORE-CERVELLO:

 

E’   opinione consolidata che il cuore è sottoposto al controllo diretto del cervello mediante i propri segnali neurali. In realtà è il cuore che influenza le funzioni cerebrali legate all’elaborazione delle emozioni e le facoltà cognitive superiori quali l’attenzione, la percezione, la memoria e il problem-solving.

In altre parole, non solo il cuore influenza il cervello ma informa questo sui comportamenti più adeguati da tenere.

 

Durante forti stress o nei momenti in cui si vivono intense emozioni negative, il modello di ritmo cardiaco è irregolare e disordinato, come i segnali che viaggiano dal cuore al cervello. Questi hanno la capacità di inibire progressivamente le funzioni cognitive superiori generando una perdita di capacità di elaborazione di informazioni provenienti dal mondo esterno. Questo stato incoerente ha il potere di limitare le capacità di pensare lucidamente, di ricordare, di apprendere nuovi concetti o abilità, di formulare ragionamenti equilibrati e di prendere decisioni corrette. Questo spiega il motivo per il quale sotto stress si agisce impulsivamente e incautamente, senza quasi ragionare. Viceversa, gli stati emotivi positivi genereranno l’effetto opposto e le funzioni cognitive vengono rafforzate e spinte al massimo delle loro potenzialità, instaurando una condizione di stabilità emotiva.

 

La mancata sincronizzazione, del sistema nervoso autonomo, del sistema ormonale e di quello immunitario si manifesta con spossatezza, mancanza di energia, irritabilità ecc. Spesso le lunghe giornate di lavoro, gli impegni familiari, la moltitudine di doveri imposti dalla nostra società, il prefissarsi obiettivi troppo ambiziosi, possono generare un sovraccarico dei sistemi, i quali possono perdere il loro naturale equilibrio sotto i pesanti colpi dello stress quotidiano.

Uno stato di coerenza cardiaca verrà avvertito con una serie di cambiamenti:

  • miglioramento dell’attenzione, della lucidità mentale e della creatività
  • incremento della stabilità emotiva e della capacità di recupero fisico
  • miglioramento della qualità del sonno
  • incremento della resilienza e dell’efficienza fisica e mentale.

 

Le azioni cognitive sono legate a questo cervello autonomo cardiaco. Certo che in tutte le culture antiche come medicina cinese, taoisti, Ayurveda e buddhisti ma anche il greco Aristotele hanno attribuito al cuore il centro emozionale del corpo e mai al cervello. Effettivamente si è dimostrato che certe parole ascoltate durante un ciclo cardiaco particolare vengono meglio memorizzate.

 

Il ritmo cardiaco, è in realtà sorprendentemente irregolare, con l’intervallo di tempo tra i battiti cardiaci consecutivi in continua evoluzione. Questo naturale andamento battito-per-battito della frequenza cardiaca si chiama Variabilità della Frequenza Cardiaca (HRV – Heart Rate Variability). I battiti sono in realtà messaggi unici decifrati che vengono interpretati dall’organismo.


 

 
Questo diagramma mostra tre battiti cardiaci registrati su un elettrocardiogramma (ECG). Si noti che la variazione nell’intervallo di tempo tra i battiti cardiaci consecutivi riportano una frequenza cardiaca differente sia che si considerino i millisecondi intercorrenti fra ogni picco, sia che si consideri la media dei battiti in un minuto.

La variabilità della normale frequenza cardiaca è dovuta all’azione sinergica dei due rami del Sistema Nervoso Autonomo (SNA) i quali sovrintendono anche alla maggior parte delle funzioni interne del corpo: il Sistema Nervoso Simpatico acceleratore di frequenza e il Parasimpatico per rallentarlo. I due rami  del SNA interagiscono continuamente per mantenere un’attività cardiovascolare ottimale e per consentire le reazioni adeguate alle mutevoli condizioni sia esterne che interne al corpo.

La Variabilità della Frequenza Cardiaca è anche un indicatore dell’invecchiamento biologico: essa decresce in media del 3% ogni anno.


 

 
Nei soggetti giovani ed allenati la variabilità della frequenza cardiaca è elevata, mentre nei soggetti che adottano comportamenti poco salutari (sedentarietà, cattiva alimentazione, eccessiva esposizione quotidiana ad eventi stressanti o ad emozioni negative) questa decresce considerevolmente con conseguente incremento della probabilità di sviluppare una patologia da accumulo di stress.

 

L’ interazione tra cuore e cervello avviene per svariati meccanismi.

  1. La via nervosa: tramite il nervo vago che porta tante informazioni.
  2. La via ormonale: il cuore non è una ghiandola endocrina ma produce tanti ormoni come ormoni neuromediatori dello stress adrenalina e noradrenalina e ormoni di piacere e soddisfazione come dopamina, anche l’ossitocina ormone della affettività e empatia verso il prossimo. Inoltre, l’ormone natriuretico atriale (ANH) e atriopeptina. L’ANP, viene rilasciato in seguito ad un eccessivo aumento del volume ematico (alta pressione sanguigna) da particolari miociti, nell’auricolo destro del cuore. L’ANP agisce a livello dei reni, per ridurre l’acqua, il sodio, potassio e i carichi adiposi nel sistema circolatorio.
  3. La via di comunicazione elettrica che è 60 volte più attiva di quella del cervello.
  4. L’attività elettromagnetica, che influenza sicuramente il nostro cervello ma la curiosità è che riesce ad influenzare i cervelli delle persone che sono vicino a noi a una distanza circa 3 metri.

 

COERENZA CARDIACA:

Quando parliamo di pace interiore o di pace nel cuore questa porta un messaggio verso tutto l’organismo e tutti gli organi abbassano i livelli degli ormoni dello stress, cortisolo e le catecolamine, portando un equilibrio psicofisico mentale.

Emozioni negative incidono sul ritmo cardiaco modificando istantaneamente la Variabilità della Frequenza Cardiaca con perdita di Coerenza.

Il cuore adotterà immediatamente il modello di ritmo cardiaco in base al tipo di emozione vissuta.

In generale, emozioni come la rabbia, la frustrazione e l’ansia danno origine a modelli di ritmo cardiaco che appaiono irregolari ed imprevedibili (onda HRV irregolare).

Quando sperimentiamo emozioni edificanti, come l’apprezzamento, la gioia e l’amore, il nostro modello di ritmo cardiaco diventa altamente ordinato, con un andamento sinusoidale dell’onda HRV.

 

 

 

Parliamo del nervo vago. Abbiamo due tipi di nervi vagali: un nervo vagale antico che influenza il corpo portando ad apnea, bradicardia, mancanza di respiro provocando lo svenimento chiamato blocco vagale. Il nervo vago recente cosiddetto   sociale, modula le emozioni innerva la laringe quindi la voce, la respirazione, ha legame con i muscoli facciali, dunque comunicazione tra le persone.
Respirare per 5 secondi inspirando e 5 secondi espirando per 6 volte almeno 3 volte al giorno potrebbe recare una buona coerenza al cuore  e agli organi interni.

 

 

 

 

Effetti:

  1. ridurre l’usura e i danni da stress;
  2. riattivare i processi rigenerativi naturali del corpo;
  3. incrementare naturalmente la variabilità della frequenza cardiaca.

Che differenza c’è tra rilassamento e coerenza?

 

A livello fisiologico le differenze sono minime, mentre a livello mentale tra i due stati vi è un importante divario. Durante il rilassamento profondo il sistema fisiologico raggiunge uno stato di basso consumo energetico in cui l’individuo rallenta le attività del corpo e della mente, con un conseguente disimpegno dei processi emotivi e cognitivi.

Diversamente durante lo stato di coerenza cardiaca vi è una ottimizzazione del consumo energetico ed una importante attivazione delle funzioni cognitive:

  • incremento della memoria, dell’attenzione, della percezione e della creatività,
  • aumento della capacità empatiche (anche nei rapporti di coppia),
  • miglioramento delle prestazioni cognitive generali,
  • incremento delle capacità di riconoscimento e di comprensione delle informazioni del mondo esterno,
  • diminuzione delle occasioni di stress e disagio sociale,
  • miglioramento delle capacità di dare risposte adeguate a nuove situazioni e persone.

 

 

Ph.D Chiropratica Ph.d Osteopatia Esperto in Tecniche Tradizionali Cinesi Posturologia Olistica Shiatsu riflessologia plantare e auricolare
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