L’ENCEFALO:
L’encefalo è la complessa struttura nervosa che, assieme al midollo spinale, costituisce il sistema nervoso centrale. L’encefalo si compone di quattro distinti elementi: il cervello, il diencefalo, il cervelletto e il tronco encefalico.
dunque il cervello è una parte voluminosa dell’encefalo contenuto all’interno della scatola cranica, il cervello consta sostanzialmente di due grosse masse per lo più omologhe di tessuto nervoso, chiamate emisferi cerebrali, in mezzo alle quali scorre una profonda scanalatura separatoria, denominata solco interemisferico. Il collegamento tra i due emisferi avviene tramite il corpo calloso.
IL CORPO CALLOSO:
Costituito da sostanza bianca, il corpo calloso è lungo circa 10 centimetri, assomiglia ad una “C” e comprende più di 200 milioni di fibre commessurali.
Il suo compito è quello di connettere le due parti del nostro cervello creando un’unica mente. Infatti grazie al corpo calloso i due emisferi comunicano costantemente e integrano le informazioni, sono due anime gemelle e l’una non può vivere senza l’altra.
Interrompere il corpo calloso, genera una sintomatologia particolare. Questo getta una nuova luce sui concetti di lateralità delle funzioni cerebrali e afferma l’importanza della cooperazione tra i due emisferi: anche se ognuno di essi ha una competenza speciale, addirittura esclusiva per una determinata funzione, è il gioco dell’interazione che assicura la ricchezza del suo svolgimento. Questa complementarità sinergica delle competenze è in gran parte assicurata dalle commessure tra i due emisferi. Lo studio di pazienti «split brain» (senza colpo calloso) ha anche aperto delle prospettive essenziali nell’interpretazione fisiologica dei fenomeni di conoscenza implicita.
EMISFERI DESTRO E SINISTRO:
I due emisferi destro e sinistro, presentano altre significative differenze funzionali. Mentre la funzione di organizzare il linguaggio è un aspetto caratterizzante dell’emisfero sinistro, l’emisfero destro ha invece la capacità di percepire in modo globale un quadro, una mappa o un insieme di immagini, cogliendo i rapporti presenti tra gli elementi che li compongono.
Un emisfero diventa dominante sull’altro quando svolge processi e funzioni che l’emisfero opposto non è in grado di gestire in modo altrettanto competente. Quando leggiamo, scriviamo o intavoliamo una discussione, la dominanza è riservata all’emisfero sinistro; al contrario quando disegniamo o guardiamo un’immagine, sarà l’emisfero destro ad avere dominanza su quello sinistro. Il cervello non va comunque inteso come scisso in due parti a sè stanti: cervello poeta e cervello ingegnere sono strettamente connessi tra loro, caratterizzati da un continuo scambio di informazioni e messi in comunicazione tra loro da un grosso fascio di fibre nervose, il corpo calloso, che permette al cervello di integrare le elaborazioni delle varie aree.
IL CEVELLO DESTRO:
Detto emisfero emotivo, creativo, è attivo nei processi creativi e in tutte le attività di tipo artistico.
L’emisfero destro (concreto) è specializzato:
- nell’elaborazione visiva;
- nella percezione delle immagini;
- nell’organizzazione spaziale;
- nell’interpretazione emotiva;
- nella creatività;
- nell’empatia;
- nella percezione globale e complessiva degli stimoli.
IL CERVELLO SINISTRO:
L’emisfero cerebrale sinistro detto anche cognitivo si attiva nei ragionamenti logici.
L’emisfero sinistro (simbolico) è specializzato:
- nei processi linguistici;
- nei processi sequenziali;
- nella percezione-gestione degli eventi che si susseguono nel tempo;
- nella concatenazione logica del pensiero; in altri termini;
- nella gestione del rapporto causa-effetto;
- nella percezione analitica della realtà.
CONFRONTO TRA I DUE EMISFERI:
IL DESTRO È SINTETICO (unisce le parti formando un tutto),
IL SINISTRO È ANALITICO (analizza il tutto nelle sue parti);
- il destro vede somiglianze oggettive, il sinistro comprende le metafore;
- il destro è “irrazionale”, il sinistro è razionale;
- il destro è impulsivo, il sinistro è logico;
- il destro trova soluzioni creative, il sinistro trova soluzioni lineari.
IL “PENSIERO LATERALE”
E’ quella capacità di arrivare ad una soluzione in modo indiretto, talvolta in modo quasi illogico, ma che pur sempre poi può essere spiegato logicamente.
Il concetto di creatività racchiude in sè la volontà, di accomodare la realtà, di essere più elastici, tralasciando ciò che è ovvio e cercando di uscire dai soliti schemi o punti di vista. Marcel Proust infatti scriveva: “La vera scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel vederli con nuovi occhi”.
In termini neuroscientifici la creatività viene identificata con la plasticità neuronale, quindi quella capacità del cervello, di attivare e disattivare collegamenti neuronali e zone cerebrali diverse a seconda degli stimoli ambientali.
INTUIZIONE, E NUOVE IDEE:
In una produzione di idee creative, entrambi gli emisferi cooperano in quanto l’emisfero sinistro si occupa dell’analisi delle situazioni, raccogliendo e analizzando le informazioni presenti e il destro si occupa di lasciar fluire queste informazioni, di associarle miscelandole con le emozioni. Da questo interscambio tra gli emisferi infine, si dà vita alle intuizioni, questa è la fase in cui nascono nuove idee, la fase creativa. La fase creativa è seguita dall’attivazione dell’emisfero sinistro che analizzando le idee create ne sceglie una da attuare.
Questo spiega il perché molti artisti o scienziati fanno una vita asociale, distaccata oppure risultano antipatici, cosiddetti starni. Loro hanno sviluppato un emisfero a discapito dell’altro, e molte volte vivono tormentati. Ciò accomuna molti artisti e scienziati della storia.
CONCLUSIONE:
Un buon equilibrio ci porta ad essere creativi, intuitivi e capaci di realizzare materialmente i nostri progetti. Potrebbe essere di grande aiuto dedicare del tempo a noi stessi, camminare all’aria aperta da soli o con una buona compagnia, fare esercizi ritmici, avere sempre un’agendina per segnare una idea o un pensiero; la musica è un ottimo modo per esercitare il nostro cervello. Tanti possono essere i consigli, ma ognuno deve trovare la sua dimensione per far scattare quella scintilla che è il pensiero, che si sposa con delle emozioni sinergiche.
Nel caso dei bambini, al giorno d’oggi sono sempre meno stimolati in quanto limitati nella possibilità di sfoggiare la loro fantasia perché sottoposti a programmi prestabiliti sotto forma di gioco già organizzato, senza dar loro la possibilità di stimolare il loro inetelletto.
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