Riccardo Maccaferri è un cantante e performer, grande amante della musica ma soprattutto dei musical.
Nella sua giovane carriera vanta già delle importanti interpretazioni come il poeta Gringoire, nel famoso spettacolo “Notre Dame De Paris” ideato da Riccardo Cocciante.
In “Romeo & Giulietta – Ama e cambia il mondo” ha indossato le vesti di Benvolio, cugino ed amico dello shakesperiano protagonista veronese.
Ti sei avvicinato alla musica da piccolissimo suonando la batteria. Quando hai capito che la tua passione più grande era il canto?
Il canto c’è sempre stato, sin da quando ero piccolo. Mio papà è stato un cantante ed io e la mia famiglia seguivamo i suoi concerti, per questo dico che c’è sempre stato.
Penso che la batteria mi abbia inizialmente affascinato di più per il suo suono, per il suo ritmo ma poi, piano piano, ho capito che quello che potevo esprimere con la mia voce era qualcosa di ineguagliabile e magico.
Negli anni ti sei trasformato da cantante a performer, quant’è stato difficile per te?
La trasformazione è venuta da sé grazie ai grandi insegnamenti e consigli dei Maestri dell’arte incontrati negli anni.
Registi, autori, compositori, gli stessi colleghi e tutte le persone con le quali ho lavorato hanno contribuito alla mia crescita professionale.
Penso che sia molto importante ascoltare e apprendere quanto più possibile da tutte le persone che incontriamo durante il nostro percorso.
Nel 2011 hai realizzato un tuo sogno interpretando il poeta Gringoire in “Notre Dame de Paris” di Riccardo Cocciante. Com’è stato lavorare con lui?
È stato lo stesso Riccardo a darmi la bellissima notizia dicendomi “Benvenuto Gringoire”. Cocciante è stato un maestro di palcoscenico, di canto e di vita.
Anche solo i racconti delle sue varie esperienze e dei suoi incontri durante gli anni sono stati insegnamenti per me. È un artista che stimo da sempre, aver lavorato con lui è stato un grandissimo regalo.
Lo scorso anno sei tornato sul palcoscenico di “Notre Dame de Paris” alternandoti con Matteo Setti nel ruolo del poeta Gringoire, com’è stato tornare a distanza di anni in quelle vesti?
È stato bellissimo perché mi sentivo cambiato, cresciuto e sono riuscito a portare sul palcoscenico un Gringoire completamente differente da quello che avevo conosciuto a 19/20 anni.
Mi sono sentito maturato e libero, in grado di godermi il palcoscenico al 100%.
Nel 2013 sei stato Benvolio in “Romeo & Giulietta – Ama e cambia il mondo”, quanta esperienza hai acquisito durante questo progetto?
“Romeo e Giulietta” è stato uno spettacolo che mi ha dato l’opportunità di lavorare con persone riconosciute a livello mondiale.
La creazione di questa messa in scena è durata quasi tre mesi e in questo periodo è stato come frequentare un’accademia d’arte.
Ogni giorno si imparava qualcosa di nuovo. Uno dei ricordi più belli che porto con me. Sono ancora in contatto con tutti i miei colleghi, alcuni di loro addirittura li sento giornalmente.
Che emozione hai provato ad esibirti su grandi palcoscenici, tra i quali l’Arena di Verona, davanti ad una folla gremita?
L’emozione è sempre molto forte ma penso che non sia il numero di persone che faccia la differenza.
È ovvio che l’Arena di Verona è uno dei luoghi più suggestivi e magici che ci sia al mondo, credo però che sia il calore delle persone che condividono il palcoscenico con te e quelle che sono lì fuori ad assistere allo spettacolo a fare la differenza.
Secondo te qual è stato il segreto per avere un cast di successo?
La passione per questo lavoro. Ecco qual è stato il segreto secondo me. Tutti quanti noi artisti, registi, coreografi, sceneggiatori, autori e produttori, abbiamo portato in scena l’amore per quello che facciamo e credo che questo sia quello che più è arrivato alle persone.
A fine 2018 ti sei gettato in una nuova avventura con “Royal Caribbean”, qual è il ricordo più bello legato a questo viaggio?
Una delle mie passioni più grandi è viaggiare. Ho scelto di partire perché questa esperienza mi avrebbe portato a visitare luoghi che sognavo di vedere da anni.
Ho tanti ricordi meravigliosi ma uno dei più belli è sicuramente il debutto dello spettacolo che ho scritto e portato in scena.
L’8 febbraio ti sei esibito nel tuo primo concerto da solista in Russia, come hai trovato il pubblico russo?
Aver avuto l’occasione di esibirmi in Russia è stata un’esperienza magnifica.
Il pubblico russo è molto caloroso ma allo stesso tempo rispettoso e composto. È stato un grande successo e spero di tornarci molto presto.
Hai preso parte a diversi musical, ti piacerebbe anche essere un attore di un film?
Davvero molto. È uno dei miei più grandi sogni.
Sono alla ricerca di un agente che mi dia l’opportunità di fare casting ma purtroppo non è facile. Amo il cinema ed amo recitare quindi sarebbe davvero bello.
I progetti che Riccardo ha in mente sono sempre tanti. Ogni giorno pensa a qualcosa di nuovo ma in questo periodo, vista la situazione, anche per lui è difficile fare programmi.
Aspetterà ancora qualche settimana per vedere come si evolve quest’emergenza per capire poi quale sia la strada migliore da prendere. È molto realista e non vuole montarsi la testa per cose che in questo momento sono quasi irrealizzabili.
Cinema e televisione rimangono due dei suoi obiettivi principali!
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