Emilio Munda autore e produttore: “Ogni canzone è come un figlio”

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Emilio Munda autore e produttore: “Ogni canzone è come un figlio”

Emilio Munda giovane produttore, compositore, arrangiatore ed autore della musica italiana ha collaborato nel giro di pochi anni con artisti del calibro di Renga, Tozzi, Scanu, Il Volo, Nomadi, Michele Bravi, Dear Jack e tanti altri.

Ecco cosa ci ha raccontato tra emozioni, sogni, progetti realizzati e futuri.

Come è iniziata la tua carriera artistica?

Ho iniziato a suonare sin da bambino vari strumenti musicali, per poi addentrarmi nel campo della composizione e degli arrangiamenti.

I miei primi lavori professionali sono iniziati attraverso il web.

Nel 2007 contattai Silvia Mezzanotte tramite la piattaforma “Myspace”, proponendole due brani inediti: “Non c’è contatto” e “Ma il buio”.

Nel giro di una settimana lei mi raggiunse in studio.

Il primo divenne il singolo del disco “Lunatica”, mentre il secondo divenne il brano di apertura dei suoi concerti.

 Venerdì 20 marzo è uscito “Il Coraggio”, nuovo singolo di Paolo Meneguzzi scritto da te insieme allo stesso Paolo e a Claudia Nori, di cosa parla?

E’ un brano che ho scritto lo scorso anno con mia moglie Claudia Nori.

In qualche frase ha collaborato anche mio figlio di 8 anni.

Lo abbiamo poi sistemato con Paolo. E’ un inno al coraggio, a non arrendersi mai. Ci sembrava giusto farlo uscire adesso.

 Quest’anno Tecla Insolia con “8 marzo” si è classificata al secondo posto di Sanremo Giovani. Ha ricevuto il Premio Enzo Jannacci e il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla.

Quali sensazioni si provano quando una tua canzone raggiunge questi traguardi su un palco così prestigioso?

Ogni partecipazione al Festival di Sanremo è sempre piena di molte emozioni, a volte contrastanti.

Inizialmente non si riesce a capire bene cosa si sta vivendo.

Nelle settimane successive inizio a rendermi conto di quali privilegi e soddisfazioni mi ha sempre dato la musica.

 Hai partecipato anche al 69° Festival della Canzone Italiana come autore del toccante brano di distribuzione internazionale “Musica che resta” scritto insieme a Piero Romitelli e Antonello Carozza e cantato da Il Volo.

Che emozione si prova a vedere una tua creazione scalare le classifiche in numerosi paesi del mondo visto che è stata tradotta anche in spagnolo?

Mi è capitato di vivere un percorso simile nel 2008 quando scrissi il singolo “Cerco ancora te” per Umberto Tozzi, prima uscito in Italia e poi esportato all’estero.

In questo caso con “Il Volo” è stata innanzitutto una grandissima sorpresa quando ho saputo che l’avrebbero portato al Festival di Sanremo. Poi mi sono goduto davvero in modo semplice ma intenso tutto il post-successo.

 Nel 2018 è uscito il cd “DIECI” di Valerio Scanu in occasione dei dieci anni di carriera dell’artista sardo.

L’album che si è classificato primo nelle vendite di Itunes. Al suo interno “Capovolgo il mondo” e “L’ultimo spettacolo” portano la tua firma, come è nata questa collaborazione?

“Capovolgo il mondo” è nato dalla collaborazione di due amici veneti: Davide Sartore e Diego Ceccon e casualmente “L’ultimo spettacolo” nasce dalla collaborazione con un altro mio carissimo amico veneto, Giulio Pretto.

Spesso, come in questo caso, capita di lavorare a distanza e grazie alla tecnologia si riescono a creare dei ponti che permettono la nascita di nuove canzoni.

 Quali sono le caratteristiche di un autore e compositore moderno? Qual è il segreto per realizzare una canzone di successo?

E’ sicuramente difficile essere in prima linea, bisogna lavorare moltissimi anni e non è sempre detto che la musica possa ripagare tanti sacrifici. Si fanno dei tentativi.

Il segreto e le caratteristiche di un brano di successo ovviamente non esistono, non c’è uno schema perfetto, però sicuramente bisogna ascoltare quello che le radio prediligono e incanalare le proprie emozioni in un linguaggio fruibile dal mercato.

C’è un brano al quale sei rimasto maggiormente legato?

Ormai ci sono molti brani a cui sono legato, poiché ogni canzone è come un figlio, lo vedi nascere, lo cresci fino a renderlo “pronto”, per poi lasciarlo nelle mani dell’artista che “lo sposa”.

 In questo momento hai progetti in cantiere, nonostante il momento complicato che stiamo attraversando?

E’ un periodo molto difficile, in cui mi capita di non avere lo stimolo per scrivere nuovi brani. Ma sto provando appunto a prendere forza e “Il coraggio” per poter proseguire questo mio lavoro.

 Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Non ho ambizioni particolarmente grandi. Sicuramente la cosa che vorrei maggiormente è continuare a fare questo lavoro per più tempo possibile.

Laureata in Scienze della Comunicazione – Giornalista Pubblicista –
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Laureata in Scienze della Comunicazione – Giornalista Pubblicista –
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Comments (1)

  1. Bell’articolo Bravissima Lisa 👏👏👏

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