Inventarsi e reinventarsi: Gabriele Macrì e la sua passione per i cocktails

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Inventarsi e reinventarsi: Gabriele Macrì e la sua passione per i cocktails

Come tanti altri studenti, anche Gabriele Macrì incontra il mondo del bar per arrotondare durante gli studi.

Ma quando ti accorgi che l’interesse è rivolto più alla preparazione dei cocktail che alla preparazione all’abilitazione come geometra, e quando questo locale si chiama Affinity Cafè, lo stesso di cui oggi è proprietario, è fatta, sei fregato: capisci che il tuo sogno è altro.

Così Gabriele inizia a parlarne con due amici, e proprio in quel periodo i proprietari dell’Affinity Cafè decidono di vendere, un destino quindi che sembra quasi scritto.

Un destino che lo porta a stravolgere le proprie abitudini ma a svolgere questo lavoro con passione e dedizione, la stessa che mette nella preparazione di una drink list.

Essa nasce dalla voglia di trasmettere un’idea, qualsiasi idea. Deve avere quindi un tema portante.
L’importante è che abbia di per se un collegamento interno fra le varie proposte con il fine di trasmetterle in modo chiaro al cliente finale, così che bevendo un drink questo capisca il messaggio che in quella drink list Gabriele e i suoi soci abbiano voluto far passare.

Indubbiamente però la cosa più importante in assoluto per essere un bartender è per Gabriele la capacità di far sentire a proprio agio un cliente da quando entra a quando esce dal locale.
Ovviamente anche come mescola i suoi drink, quindi quanto ha studiato e quanto è informato, il gusto che ha nel realizzare le proprie ricette e la capacità di far risaltare gli ingredienti.
Ma senza dubbio, prima di tutto deve saper far star bene i suoi clienti.

La creatività poi è una dote fondamentale per un bartender, grazie alla quale è nato ”The Boat That Rocked”.

Amante della musica, va da se che i suoi film preferiti spesso sono quelli che raccontano una storia sull’argomento, e “ I Love Radio Rock” è uno di questi.
– Ci ho visto la possibilità di riprendere nitidamente tramite gli ingredienti che avevo in mente alcune linee guida del film.
Il Gin rappresenta la parte dello spirito conservatore britannico, mentre il whisky (ridotto a sciroppo in questa ricetta) rappresenta il senso di ribellione, la voglia di musica diversa da quella che si era soliti ascoltare in quegli anni.
Infine bitter e tonica, nascono per combattere alcuni malesseri spesso nati proprio sulle navi, oltre a lavorare perfettamente nel drink erano quindi in armonia con il tema che avevo scelto.- ci racconta del suo drink creato per il progetto cinema e cocktails.

INGREDIENTI:

4,5 cl VII Hills Italian Dry Gin
1,5 cl sciroppo di bourbon Jim Beam
2 dash Peychaud’s bitter
Top Schweppes tonica

Bicchiere: Luigi Bormioli highball
Garnish: una piccola barchetta di carta

PREPARAZIONE:

Un drink costruito direttamente nel bicchiere: si versano gli ingredienti e si mescolano, quindi si aggiunge ghiaccio e si mescola nuovamente. Si riempie di ghiaccio il bicchiere fino all’orlo e si completa con la tonica. Quindi, lo sciroppo di Jim Beam preparato con parti uguali di bourbon e zucchero.

Per Gabriele il mondo dei cocktail è tutta la sua vita e chiudere per quasi due mesi l’Affinity Cafè quando tutto il giorno sei abituato a correre come un pazzo, fermarti all’improvviso diventa un brusco colpo.

Per non parlare della preoccupazione che le conseguenze della chiusura forzata di un locale in cui non solo Gabriele e i suoi soci hanno racchiuso i suoi sogni ma che rappresenta il luogo dove vivono e lavorano e attraverso il quale si stanno creando il loro futuro.

– Diciamo che proprio il doversi fermare obbligatoriamente mi ha dato modo di accendere il cervello dopo un primo periodo di “rabbia”.
Ho iniziato a pensare a soluzioni alternative per il prossimo futuro, sia per quanto riguarda il mio sviluppo professionale sia per quanto riguarda i giorni a venire del locale.
Da qui, insieme agli altri ragazzi, abbiamo iniziato a mettere in pratica un progetto a cui già stavamo lavorando. –

Nasce così “Lounge Drink”, un progetto che nasce con i buoni propositi del nuovo anno.

Dopo sei anni in cui il locale ha ingranato bene, l’Affinity Cafè ha pensato di portare nelle case, nelle attività alberghiere che non hanno una figura professionale dedicata al bar e anche altro, il proprio modo bere bene.
Come? Preparando dei drink monoporzione di ottima qualità, dai più classici alle loro signature, pronti da servire comodamente e facilmente da chiunque. Un modo dunque di guardare al futuro e di reinventarsi.

– La sfida più grande penso sia ricostruire in modo solido quello che avevamo precedente, però questa volta consapevoli di quanto abbiamo attraversato, con un occhio in più ad alcuni dettagli che magari prima non avevamo considerato.
Penso inoltre che dopo questa esperienza il settore dell’ospitalità tutto sia molto più coeso.

Siamo stati fra i più colpiti ma proprio per questo abbiamo compreso quanto è importante il nostro ruolo nella società, socialmente e senza dubbio economicamente, spero che riusciremo da oggi a farci valere di più.

Dopo una situazione improvvisa e grave come quella che stiamo vivendo rivalutare i propri piani sembra inevitabile ma una volta stabilizzata la situazione Gabriele ha ancora tanti progetti momentaneamente accantonati da riprendere in mano.

Chissà dunque quali novità attendono l’Affinity Cafè?

Non ci basta che fare un salto in Toscana, a Grosseto e provare l’ospitalità di Gabriele.

Geom.gabrielemacri@gmail.com

 

meri desideri Administrator
Laureata in scienze della comunicazione. Redattrice, marketing manager, event planner, contatto: meridesideri@libero.it
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