Valentino Alessandrini: l’avventura americana e il suo inedito “Eternal Hope”

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Valentino Alessandrini: l’avventura americana e il suo inedito “Eternal Hope”

Valentino Alessandrini giovane violinista marchigiano ci racconta la sua esperienza americana interrotta proprio dall’emergenza sanitaria. Un progetto che però ha tutta l’intenzione di portare a termine, magari il prossimo anno.

In questa intervista ci parla un pò di sè e dell’amore per la sua Regione cui è molto attaccato, tanto che nei suoi video mostra tutta la bellezza dei suggestivi luoghi delle Marche.

Valentino si è avvicinato al suo strumento ad appena cinque anni. Si è diplomato brillantemente al Conservatorio “Rossini” di Pesaro e poco dopo ha raggiunto con il massimo dei voti il Diploma Accademico di secondo livello in Discipline Musicali.

Negli anni il violinista si è esibito in giro per il mondo dall’Inghilterra, all’America, sua recente esperienza, purtroppo conclusasi anzitempo a causa dell’emergenza sanitaria che è scoppiata.

Com’è nata la tua passione per la musica e in particolare quando ti sei avvicinato al violino?

Da piccolo, ero innamorato dei film della Disney, vedevo ogni giorno il cartone animato degli “Aristogatti”. I protagonisti sono tutti gatti randagi che suonano il jazz.

A 5-6 anni ho iniziato così a collezionare gli strumentini giocattolo della Bontempi, li avevo quasi tutti, sassofono, chitarra, tastiera e tromba.

Il violino non si trovava così i miei genitori hanno deciso di regalarmene uno vero della misura per un bambino, da lì è nata la mia passione per questo strumento. Ho cominciato subito a fare corsi di musica e di propedeutica. 

“Quando cominci a suonare, sei tu a scegliere lo strumento. Con gli anni, capisci che è lo strumento che ha scelto te”. Quanto credi sia vera questa citazione di Fabrizio Caramagna?

Credo che sia vera, penso che il violino fosse nel mio destino.

Il mio strumento è diventato “il mio miglior amico”. E’ sempre con me in ogni viaggio in Italia e all’estero.

Le persone magari possono dirti che non ti ci puoi affezionare  perchè è un oggetto.

In realtà è molto di più di un semplice pezzo di legno, ha un’anima e quando lo suoni cerchi di farlo mettendo all’interno una parte di te, delle tue emozioni.

Diventa così come una voce, ci fondiamo per essere un tutt’uno. 

Che cosa rappresenta per te la musica?

La musica mi aiuta a parlare delle mie emozioni, è come se fosse una valvola di sfogo per i miei stati d’animo nel quale mostro sia tristezza che felicità. 

I tuoi video sono tutti ambientati in luoghi suggestivi, più o meno conosciuti nel mondo, dove ti sei sentito più a tuo agio? 

Quello dei video musicali è un mio progetto intrapreso qualche anno fa. Sono tutti ambientati per lo più all’esterno, lego la musica ai panorami con visual curate.

I videoclip per la maggior parte dei casi sono girati nelle Marche.

il mio intento è quello di far vedere agli altri i bei posti che abbiamo, così ho scelto diversi luoghi come il lungomare dell’Adriatico e le montagne delle Lame Rosse per valorizzare il territorio cui appartengo e che adoro fin da quando ero piccolo quindi quelli sono gli ambienti che più mi rappresentano, il mare in particolare.

Nel tuo repertorio di cover, spazi tra diversi generi musicali. Qual è il tuo preferito? 

Vengo da un percorso di studi classici al Conservatorio di Pesaro, ho sempre studiato questo tipo di musica ma una volta finito ho iniziato a suonare con diverse orchestre sia in Italia che in Inghilterra ed Austria.

Dopodiché ho cominciato questo progetto di musica più attuale proponendo le cover dei brani che più mi piacevano.

Quali artisti ti rappresentano di più?

Nel panorama della musica moderna gli artisti che a livello di stile sono più vicini al mio sono i Coldplay ed Ed Sheeran, ultimamente ho suonato anche colonne sonore.

Il mio idolo, da sempre è il maestro inarrivabile, Ennio Morricone, ho riproposto diversi suoi brani. I miei artisti preferiti nel classico invece sono Vivaldi e Paganini.

Ti sei esibito in moltissimi Paesi, quest’anno hai trascorso due mesi negli Stati Uniti, un’esperienza indimenticabile immaginiamo…

Negli Stati Uniti è stata un’esperienza magica. Ho fatto diversi eventi in California, in Nevada, nello Utah e in Arizona.

Mi sono esibito maggiormente a Las Vegas, a Santa Monica, a Los Angeles, a Canab e a Fredonia.

Un’avventura stupenda, è stato tutto un po’ inaspettato perchè con gli organizzatori abbiamo deciso tutto all’ultimo, ho preso il biglietto ad inizio gennaio e sono partito alla fine del mese.

Lì è iniziato questo mio piccolo tour, ogni serata ne tirava un’altra, era diventata tutta un po’ una catena, tutto è andato a gonfie vele all’inizio.

L’ultimo mese sono stato a Santa Monica, gli americani sono calorosissimi. Porterò quest’esperienza per sempre nel mio cuore, peccato per come sia finita.

Sarei dovuto restare negli USA fino al 29 marzo infatti. Fino al 15 ho suonato, poi il giorno seguente gli americani hanno chiuso quasi tutto.

Con i voli sono subentrate delle complicazioni, il mio era stato cancellato.

Alla fine di un viaggio piuttosto massacrante, (ho fatto Los Angeles-New York e New York-Roma e dalla capitale poi sono rientrato a casa mia) sono riuscito a rientrare il 20 prima che lo spazio aereo chiudesse del tutto.

Ho dovuto così annullare gli ultimi eventi che mi erano rimasti.

Il comune di Santa Monica mi aveva inserito nelle attrazione del PR, suonavo lì, ma solo i piccoli eventi privati potevano tenersi.

Hai composto “Eternal Hope”, com’è nata questa idea? Qual è il messaggio che vuoi lanciare?

“Eternal Hope”, originalmente si chiamava solo “Hope”, poi ho deciso di modificarlo. Quest’idea è nata in una nottata americana, nella casa dov’ero in California c’era un pianoforte.

Dall’Italia ogni giorno arrivavano notizie terribili riguardo il virus che si stava diffondendo.

Mi sono messo quindi al pianoforte e ho pensato come se questo momento passasse da un secondo all’altro. Nella mia testa scorrevano immagini di speranza, di liberazione.

Ho iniziato a comporre prima di tutto una melodia per il piano, e non avendo strumentazione professionale l’ho poi registrata con il mio telefonino.

Per sentirla meglio poi ho acceso la mia cassa che utilizzavo per i live e la notte stessa, ho realizzato anche la parte del violino e la parte degli archi.

Questo brano volevo tenerlo per me visto che in passato ho scritto altre cose che sono rimaste nel mio cassetto.

Quando ho fatto rientro in Italia però ho deciso di costruire un video per questa composizione. Volevo legare musica, poesia, voce recitante e visual.

La poesia inserita all’inizio e alla fine del videoclip è stata scritta da un mio amico molto bravo, Giacomo Malavolta.

Il filmaker invece è Manuele Sacchi, abbiamo discusso per l’inserimento di una piccola storia.

All’inizio ci sono dei bambini con i loro genitori, poi è come se si entrasse in un mondo di fantasia con tutte queste lanterne che suonano speranza per poi terminare con immagini di genitori, nonni e nipoti, ed è come se si tornasse nella realtà.

La parte del pianoforte è stata suonata da Samuele Giacomozzi. La voce recitante è di Rachele, mia sorella.

Ho registrato nel mio studio il violino e l’orchestrazione, l’arrangiamento e la produzione, poi per il mastering finale ho inviato tutto a Luigi Bruti di Mr Studio.

Recentemente hai pubblicato nel tuo profilo Instagram una foto che ti ritrae nello studio di registrazione insieme ad un grandissimo produttore, Miklos Malek. Puoi raccontarci qualcosa di questo incontro? 

Devo tutto ad Eric Bell, ci siamo conosciuti lo scorso anno qui in Italia, lui è un grande produttore americano, ha lavorato con artisti di calibro internazionale.

Ad inizio 2020 dovevamo fare qualcosa insieme ma visto che poi io sono andato in America, mi ha chiesto se potevo incontrarmi con Miklos Malek per registrare qualcosa.

Ovviamente io ero super contento, Malek è un produttore stimato, ha lavorato come giudice ad X-Factor Ungheria, ed è stato il produttore di Jennifer Lopez ed Ariana Grande.

Fare qualcosa insieme per me era un grande onore, quindi ho accettato e mi sono recato nel suo studio.

Aveva questa canzone anche cantata nel quale c’erano diverse parti di violino, c’era anche London Thor, una cantante famosa negli USA, lei ha registrato la voce prima di me.

È nata così questa collaborazione molto interessante ed importante per me, non mi sarei mai aspettato qualcosa di simile! Non so quando uscirà questo brano, sono curioso di ascoltarlo completo.

Purtroppo adesso è tutto fermo, la situazione è un po’ tragica soprattutto per il settore della musica e degli eventi live. Ora personalmente vivo giorno per giorno ed attendo l’evoluzione per capire cosa potrò fare nei prossimi mesi.

In ballo avevo diverse cose, mi avevano contattato dal Giappone e da Malta, sarei dovuto tornare per brevi periodi all’estero.

Nel frattempo sto facendo parecchi video da casa, in questa mia quarantena, dal mio balcone. È nato così questo piccolo format di video nei quali suono degli estratti di brani molto conosciuti come “Nessun dorma”, “Con te partirò”, “Grande amore”, “Caruso” che poi carico sui miei social.

Nel 2021 dovrei forse tornare in America, almeno a finire quanto ho lasciato in sospeso, ma purtroppo è tutto un grande punto interrogativo.

CLICCA QUI PER ASCOLTARE “MY HEART WILL GO ON”

CLICCA QUI PER ASCOLTARE IL SUO INEDITO “ETERNAL HOPE”

 

Laureata in Scienze della Comunicazione – Giornalista Pubblicista –
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