Stefano Santucci, Head Barman dell’hotel Hassler a Roma ci racconta la sua passione per il mondo dei cocktail e per il turismo.
Ha passato buona parte della vita dopo il diploma tra Brighton, Svizzera, Saint Moritz e Lugano dove ha perfezionato la conoscenza delle lingue. Approda poi in Costa Smeralda. Infine a Roma dove attualmente vive e lavora.
Laureato in scienze del Turismo ha perseguito la sua passione formandosi continuamente anche grazie a master e corsi di formazione.
Un lavoro, quello del barman difficile non solo da un punto di vista degli orari. Un lavoro di costante formazione.
Grazie alle esperienze professionali estere ha acquisito un bel bagaglio di conoscenze dal valore inestimabile per chi svolge questa professione con dedizione e passione.
Soprattutto se gli obiettivi sono ancora da raggiungere come ci spiega Stefano.
Quella del Covid 19 infatti rappresenta una nuova sfida da dover superare, in cui bisogna tener duro e collaborare per trovare nuove idee e tenere in piedi le attività che hanno subito un duro colpo.
– È un periodo di forte crisi per tutto il mio settore e per la mia categoria, cerchiamo di resistere al Look Down sopravvivendo al presente e pensando al futuro.
A mio avviso le procedure Covid 19 non sono poi così lontane dalle procedure HACCP che rispecchiano gli Hotel di buon livello (abbigliamento molto rispettoso delle norme igieniche, banchi da lavoro e attrezzature sanificati ogni giorno a fine turno). Bisognerà implementare con procedure di rispetto igienico anti contagio e aumentando le dotazioni di protezione personale con materiali adatti. Penso ci vorrà solo molta cura e passione nel proprio lavoro, e questo di sicuro non mancherà.- ci dice fiducioso Stefano pensando al futuro del suo lavoro.
Nonostante la distanza sociale che sicuramente saremo tutti costretti ad osservare ancora per un po’, non vede l’ora di tornare tra i tavoli con i suoi ospiti.
– Non mancherà di certo l’ospitalità e l’empatia verso i nostri ospiti per farli sentire come a casa; “The Home away from Home” è il nostro motto all’Hassler.-
Con queste restrizioni imposte è consapevole che non sarà facile mantenere gli standard di alto livello cui erano solito i suoi ospiti ma sta già pensando al modo per mettere a frutto le conoscenze acquisite nel suo lavoro e dare ancora il meglio di sé. Sta anche lavorando a una nuova drink list.
Perché in fondo questo è tutto il suo mondo, ciò che da sempre ha voluto fare e per il quale ha sempre continuato a studiare, per lasciare sempre una porta aperta alle occasioni che si sarebbero potute presentare ma sempre nel settore dei viaggi e del turismo.
Aver lavorato negli hotel di lusso è stata per lui la svolta che gli ha fatto capire cosa voleva, perché ogni volta che parla con un cliente o ospite dell’hotel, impara qualcosa di nuovo che lo stimola ad approfondire altri argomenti e a continuare con passione la sua professione.
Lavorare nel mondo alberghiero di una struttura ricettiva aperta h24 richiede notevole impegno e un adattamento a stili di vita completamente diversi dalla maggior parte delle altre persone, che difficilmente coincidono con quelli della vita quotidiana di una famiglia, soprattutto vengono a mancare momenti conviviali in presenza di figli.
Sono dunque scelte di vita che si fanno..
– Bisogna capire bene quindi quali siano le proprie passioni e seguirle. E ricordiamoci che oggi avere un lavoro è una fortuna, e sono pochi coloro che possono dire di amare il proprio lavoro e di svolgerlo con passione.- afferma Stefano Santucci.
Sicuramente la curiosità e l’interesse verso le novità per la creazione di nuovi cocktail e l’impegno a dimostrare le proprie conoscenze attraverso l’esperienza e la continuità imparando dagli errori è ciò che lo stimolano di più nella preparazione di un cocktail.
Nella sua drink list ci sono anche diversi cocktail ispirati alla stagionalità, ad eventi come il carnevale, San Valentino, thanksgiving Day, ma anche cocktail abbinati al cinema e alla sua carriera.
The Irishman nasce innanzitutto dall’incontro con il grande Maestro del cinema Martin Scorsese al Bar dell’Hassler, essendo un ospite abituale dell’Hotel.
In occasione della sua ultima visita a Roma per la presentazione del suo film The Irishman (tutto piattaforma Netflix) nasce l’idea di questo cocktail.
Tutti gli ingredienti sono scelti in base alla nazionalità dei personaggi.
Robert De Niro, che nel film impersona Frank Sheeran, detto L’Irlandese è raccontato dall’unico whiskey irlandese torbato.
Il Connemara; Joe Pesci, che impersona Russell Bufalino, capo di una famiglia mafiosa italiana è l’Amaretto di Saronno.
Al Pacino – Jimmy Hoffa è l’americano che ha legami con la mafia ed è ‘per forza’ il bourbon Maker’s Mark.
Nel film sono diverse le scene dove si beve whisky. Di conseguenza sono stati scelti ingredienti forti, decisi e carismatici, proprio come i tre protagonisti.
INGREDIENTI
2 cl Maker’s Mark bourbon
2 cl Connemara Peated Single Malt whiskey
2 cl Amaretto di Saronno
BICCHIERE
Old Fashioned
GARNISH
scorza di limone, cannella e amarena
PREPARAZIONE
Riempire di ghiaccio un mixing glass fino a tre quarti della sua capacità per raffreddarne le pareti, successivamente scolare l’acqua in eccesso.
Versare gli ingredienti. Miscelarli con un bar spoon e quindi, versare il contenuto con uno strainer per trattenere il ghiaccio nel bicchiere Old Fashioned con ghiaccio.
Infine, decorare con una lunga striscia di buccia di limone, una amarena e rametti di cannella.
Head Barman
santucciste@libero.it
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