The Jerry Thomas Speakeasy e Andrea Pomo, sono stavolta i protagonisti di questo spazio dedicato ai cocktail.
Siamo approdati a Roma, in un locale ispirato agli anni 20, un luogo in cui si vuole trasmettere la cultura del buon bere partendo dai grandi classici rivisitati in chiave moderna.
Un luogo dove le parole “Bartender” e “Clienti” assumono un’espressione diversa, come ci racconta Andrea.
Si definisce più un “addetto al servizio di ospitalità” in fase di apprendistato, sebbene da 4 anni lavora in questo locale.
Ciò che colpisce subito di lui è la sua umiltà e la sua positività, la sua voglia di imparare che non è mai diminuita con il passare del tempo.
Ci racconta dell’ambiente in cui vive e di cui si sente parte.
Si occupa della cura dei clienti (gli ospiti come preferisce chiamarli) dell’attenzione al dettaglio e allo sviluppo emotivo umano.
Ci racconta di un rapporto molto bello coi suoi “boss” come li chiama scherzosamente lui, ma che definisce suoi mentori.
Da un anno è stato inserito anche nell’ambito della formazione che è quello che più di tutti lo appassiona.
In questi giorni di stop, passa almeno 4-5 ore alla ricerca e allo sviluppo, passa il temo con la sua famiglia essendo riuscito a risalire a Riva del Garda, e vive questo come un momento per prendersi il tempo di fare quelle cose che normalmente non ha tempo di fare cercando di trovare, nonostante tutto, un lato positivo in questo drammatico momento.
-Fare il bartender è un lavoro non semplice, più che un lavoro è uno stile di vita- ci spiega Andrea
Questo mestiere non è per tutti, non si improvvisa.
“Il bartender ha sempre ragione”, recita un motto sulla pagina Facebook dello Speakeasy.
Chiediamo ad Andrea.
-C’è tutto uno studio dietro, una continua formazione per una clientela sempre più esigente. – ci racconta -Ed è proprio così che mostrando la strada che noi abbiamo scelto di perseguire che possiamo donare ai nostri ospiti un’esperienza unica, creando e trasmettendo fiducia.
La sicurezza di sé e delle proprie capacità è la chiave migliore per creare questo rapporto che diventa anche in un certo senso di amicizia che crea anche fidelizzazione nella clientela.-
Ci racconta di essere anche un ragazzo iperattivo a cui piace avere sempre una vita piena di cose da fare, ma che gestisce sempre in maniera organizzata.
Dorme poco, per fortuna dice lui, e questo gli permette di fare molta attività fisica e a crearsi anche lo spazio per curare una delle sue grandi passioni ovvero la buona cucina che ritiene sia complementare a quello che è diventata oggi la cultura del buon bere.
Sebbene la sua giovane età, ha viaggiato e viaggia molto e proprio questi suoi viaggi sono fonte di continua ispirazione
Attraverso le cose che vede, che siano un attore, un film, un ricordo, lui cattura un particolare e riesce da questo a creare un flavour, un profumo che ricrea nelle sue invenzioni.
Con Bubble Negroni ad esempio, è partito da qualcosa di classico per creare poi qualcosa di speciale.
La base infatti è quella del Negroni, con i suoi tre ingredienti, come tre sono i protagonisti del film “Odio l’estate”, ovvero Aldo, Giovanni e Giacomo, suoi comici preferiti.
INGREDIENTI:
45 ml Crocodile Gin
30 ml Vermouth Del Professore Classico
25 ml Bitter Del Professore
45 ml infuso Lemon Grey (tè nero a base di pompelmo e limone)
7.5 ml succo di melograno chiarificato
2 drops di soluzione salina
1 scorza di pompelmo
Bicchiere: Collins
Garnish: peel di pompelmo
PREPARAZIONE:
Miscelare tutti gli ingredienti, tranne la scorza di pompelmo e raffreddare fin quasi al punto di congelamento. Applicare la carbonatazione a 2.9 bar di pressione. Versare in un bicchiere collins ghiacciato con ghiaccio chunk e spremere la scorza di pompelmo sopra il drink
Questi cocktail riflette il suo carattere semplice, solare e trasparente che lo hanno sicuramente aiutato in questo settore.
Ogni drink nasce dalla semplicità che unito allo sviluppo della tecnologia, allo studio, crea poi qualcosa di unico e nuovo.
Stesso concetto è stato riproposto al “Latta” il nuovo locale basato sulla ricerca di bevande fermentate unite a tecniche di conservazione e alla buona cucina.
– L’emergenza coronavirus ci ha stoppato – ci dice Andrea – ma torneremo presto a lavorare su queste basi, anzi vi aspetto tutti per abbracciarvi e deliziarvi con le nostre specialità. In questo momento ciò che mi sento di dare come contributo a tutti i colleghi, amici e ospiti è un supporto morale, perché non dobbiamo mollare.-
Eh già, torneremo presto a bere…
The Jerry Thomas Speakeasy e Andrea Pomo ci attendono.
Andrea Pomo Bartender
and.pomo@gmail.com
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