Dal palco dell’Eurovision a Italia’s Got Talent: il coreografo Thomas Signorelli si racconta

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Dal palco dell’Eurovision a Italia’s Got Talent: il coreografo Thomas Signorelli si racconta

Il primo aggancio sul piccolo schermo avvenne con Wannadance un programma in onda su Boing in cui due adolescenti potevano scegliere un proprio “Idol” che li aiutasse a risolvere delle prove inerenti la danza e Thomas aveva già il suo modo di essere fashion e trendy.

Poi la sua carriera è decollata tra convention, televisione, teatro e concerti.

– Tralasciando le convention e i concerti dove il lavoro è più immediato sicuramente Tv e teatro sono i miei due grandi amori.

Il teatro mi stuzzica per l’immediatezza dell’arte, una performance che essendo live non puoi ripetere. Pertanto non puoi mai abbassare la guardia e se si verificano degli errori o degli imprevisti devi avere l’immediatezza di risolverli all’istante.

La tv è quella che maggiormente mi ispira perché mi permette di avere maggiori scenografie, di sviluppare di più l’inventiva. – ci racconta Thomas.

Oggi Thomas Signorelli è un coreografo molto noto, ha iniziato come ballerino e ricorda con piacere la sua prima importante esperienza all’estero.

Baku (Azerbaigian), corpo di ballo italiano nell’Interval Act dell’Eurovision del 2012.

– Un’esperienza molto forte, innanzitutto perché ero all’estero in un paese molto diverso dal nostro e già quella è una bella esperienza da vivere. Poi perché noi eravamo all’opening quindi c’era un bel peso e tanta ansia dentro di me. – ricorda.

Ultimamente il palco dell’Eurovision è stato rivalutato molto in Italia.

Nel 2019 Thomas ci è tornato con Mahmood, dove ha preparato la coreografia di “Soldi” arrivato 2° nella competizione.

-L’ansia che mi ha accompagnato è sempre stata la stessa. Stavolta la responsabilità era l’aspettativa di aiutare a portare a casa un risultato. L’ansia è normale nel nostro lavoro altrimenti vuol dire che stai facendo un lavoro ordinario. –

Oggi Thomas si concentra sul lavoro di coreografo e ha, diciamo così ,“appeso le scarpette al chiodo” ma indubbiamente la sua esperienza come ballerino lo aiuta a capire quali sono le cose che possono piacere e quelle che possono dare fastidio. Il segreto sta tutto nel creare un lavoro di squadra.

La prima cosa a cui pensa quando prepara un corpo di ballo è creare un gruppo che possa funzionare a livello energetico.

– Per creare questo, tu che sei il coreografo devi essere il primo a dare energia- questo ci spiega, ed è quello che cerca e crea- Il ballerino che lavora con me deve stare bene dapprima come essere umano. L’individualismo è contemplato per la costruzione della tecnica sul proprio corpo ma se sei in un corpo di ballo l’ego non paga. –

In quasi tutti i lavori che fa, soprattutto per la televisione ormai lavora in team.

La coreografia non è fine a se stessa ma risente delle tante varianti che ne fanno parte come la grafica, la scenografia , il cantante, il corpo di ballo. Ognuno espone le proprie idee poi vanno limate nel rapporto con gli altri. Ma questa è una parte del suo lavoro che trova stimolante.

Una coreografia può nascere in diversi modi: da una musica che ti manda una sensazione, a un momento che devi raccontare. Sono vari approcci che, in base al momento, danno poi il via perché si possa creare la coreografia, una volta ottenuto l’oggetto. E’ allora che il corpo inizia a seguire la musica.

Abbiamo poi chiesto a Thomas, sempre così attivo e stacanovista, come stesse vivendo questi giorni di quarantena.

– In realtà in questo periodo ho riscoperto tante cose. Mi sono dedicato all’allenamento in solitudine, la meditazione, la cucina, tutte cose che da un po’ non riuscivo a fare. La sto vivendo come un periodo di riposo di cui avevo bisogno, certo avrei preferito per altri motivi ma, due mesi non sono poi un tempo così lungo. – ci risponde ottimista.

E probabilmente per chi è abituato a una vita piena come la sua, deve essere bello poter riscoprire il ritmo naturale del tempo.

In questo momento anche la sua attività creativa è in pausa, come la definisce lui, perché non sarebbe naturale creare nello stesso spazio cose diverse.

Nel frattempo quindi si tiene occupato tenendo lezioni on line e non pensa troppo al futuro.

Ma quando glielo chiediamo, beh, c’è un po’ di rammarico per il settore della danza, che trova oggi ancora poco tutelato.

La sua importanza non è stata riconosciuta, la danza non viene considerata un vero lavoro, non esistono categorie che la rappresentano se non in alcuni casi, in cui essa viene considerata come subordinata allo sport.

-Stanno uscendo adesso tutti i problemi che si conoscevano già in passato.

L’Italia non è un paese di rivoluzionari. Questo è un paese in cui vince la mentalità in base alla quale si pensa di dover arrivare a fare la cosa giusta, ma poi ce ne manca il coraggio. E se per una cosa occorre troppo tempo allora si rinuncia proprio. –

Ecco probabilmente uno dei tanti motivi che sta mettendo il mondo della danza in difficoltà.

Sebbene non facendo teatro la situazione non lo tocchi così da vicino, si dice lo stesso dispiaciuto per la situazione di molti suoi colleghi, che vivono nell’incertezza e nella precarietà.

ancora non è certo come e quando ci sarà la ripresa degli spettacoli dal vivo.

Invece, a breve, Thomas riprenderà con il programma Italia’s Got Talent, l’ultima edizione si era conclusa poco prima dello stop dovuto all’emergenza sanitaria ma già con alcune restrizioni.

Cosa vuol dire essere in uno studio televisivo e ballare per un ambiente praticamente vuoto?

-L’applauso del pubblico è un qualcosa che ti riscalda, non lo può sostituire nessuno, ma si è comunque in un team e questo aiuta a creare l’ambiente necessario. C’è poi quella consapevolezza che al di là dello schermo c’è tanta gente che guarda e oggi forse ancora più di ieri.-

Quali sono i progetti dunque di Thomas nell’immediato lo abbiamo capito. Riprenderà al più presto il lavoro con Italia’s Got Talent e, sebbene oggi fare altre previsioni non è pensabile,ci confida che nel cassetto c’è un progetto di lavoro all’estero. Sarebbe stimolante e bello per lui unire le sue due grandi passioni.

Cosa ti manca? Abbiamo chiesto infine.

– Le farfalle allo stomaco. Sono quelle il sintomo di quando fai qualcosa che ti piace. – ci risponde.

E come dargli torto?

thomas.signorelli@live.it

 

 

 

meri desideri Administrator
Laureata in scienze della comunicazione. Redattrice, marketing manager, event planner, contatto: meridesideri@libero.it
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