Riccardo Aldighieri “ecco come sto affrontando la mia disabilità”

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Riccardo Aldighieri “ecco come sto affrontando la mia disabilità”

Non solo disabilità, ma anche sogni, progetti per il futuro e tanto altro. Ecco cosa ci ha raccontato Riccardo Aldigheri, Vicentino classe 1998 e per il secondo anno è stato proclamato “l’influencer più influente d’italia”.
Ecco cosa ci ha raccontato.

1. Ciao Riccardo, come stai? Per chi non ti conoscesse hai voglia di raccontare di te e di
come hai affrontato e affronti la tua disabilità?
Ciao, sono Riccardo Aldighieri e in questo momento sto molto bene, sono un ragazzo di 24 anni e per chi non lo sapesse è affetto da paralisi celebrale infantile. La mia disabilità mi mette quotidianamente davanti a delle sfide, la paralisi celebrale infantile non ti permette di camminare autonomamente e quindi la mia sfida più grande è quella di camminare. Adesso sono al mare e sono felice perchè qui in acqua è come se mi muovessi con una leggerezza che sulla terra non spesso percepisco e per questo amo il mare.

2. Il tuo progresso della quale sei più orgoglioso?

Quest’anno è stato un anno molto carico perchè la mia disabilità mi mette quotidianamente davanti a delle sfide. La paralisi celebrale infantile non ti permette di camminare autonomamente  quindi la mia sfida più grande è camminare. Quest’anno però c’è stato un progresso davvero grande: ho preso la patente.

3. Com’è nato il tuo percorso social? Ti aspettavi tutto questo successo?
Ti do una notizia inedita. Era il 2014 e io non sapevo che regalo fare per natale ai miei genitori allora ho pensato di girare un video dove muovevo i miei primi passi nel centro storico della mia città, Vicenza. Ricordo che quel giorno pioveva ed è stato difficilissimo, poi oltre a regalare questo video ai miei ho deciso di postarlo su facebook che era il social più in voga e infatti ha avuto un bel successo. Non mi aspettavo assolutamente tutto questo successo, anzi.

4. Ci sono stati momenti in cui hai letto qualcosa che ti ha ferito e fatto pensare di voler
mollare tutto quanto?
Non è sempre stato semplice, di hater ne ho avuti molto all’inizio mentre adesso sono l’1% del mio pubblico mentre il resto mi ama e mi mostra tanta positività. All’inizio gli hater erano un pò cattivi perchè l’accusa più grossa che mi facevano era quella di voler far la vittima, di lamentarmi troppo della mia disabilità quando in realtà io volevo solo sensibilizzare questa tematica. Sono partito da facebook poi sono arrivato su instagram e tik tok e chissà, magari arriverà qualcosa anche su YouTube.

5. Come sono nate le collaborazioni con Samsung, Nike, Marlù ecc?
Queste bellissime collaborazioni sono nate  grazie alla visibilità dei social. Sono state esperienze molto belle anche perchè ho trovato un’umanità davvero grande.

6. Ci vuoi raccontare un aneddoto divertente della tua partecipazione a Muschio Selvaggio e
che rapporto hai con Fedez?
Io e Fedez ci siamo conosciuti grazie a TikTok in quanto mi ha duettato perchè usavo le sue canzoni nei suoni. Poi mi ha invitato in questa puntata di Muschio Selvaggio dove c’era ospite Bebe Vio, e da li è nato tutto. Siamo ancora in contatto, ci seguiamo sui social, interagiamo. Lo ammiro tantissimo come artista e come persona perchè credo che anche lui sia un grande esempio di forza per tutto quello che ha affrontato, specialmente nei mesi scorsi. Ha una famiglia stupenda che non vedo l’ora di conoscere. Anche Chiara è una gran bella persona. Per me loro sono arte, sono bellissimi.

7. Adesso, parlando di te, secondo te, qual’è il tuo punto di forza più grande?
Le mie forze più grandi sono: la capacità comunicativa nel mandare un messaggio, l’espressività con cui lo faccio e sicuramente il sorriso che mia accompagna sempre.

8. Cosa ti senti di dire a tutte quelle persone che vivono la disabilità con paura? Paura di non
avere la forza e di non farcela?
Guarda, uno dei miei obiettivi è quella di sfatare certi miti legati alla disabilità mostrando che comunque si può fare tutto e avere una vita meravigliosa nonostante le difficoltà. Poi, massimo rispetto e il non giudizio per le persone che vivono la disabilità con paura, anzi. Ognuno la vive e somatizza i traumi a modo suo e credo che noi non possiamo giudicare questa cosa e quello che fanno gli altri. Possiamo semplicemente accompagnare e mostrare altri modi di vivere le cose e magari prendere spunto, io vivo con il massimo rispetto le cose altrui perchè certe cose non si possono minimamente giudicare e non spetta di certo a noi a farlo.

9. Hai mai sofferto di pregiudizi? Come hai affrontato la cosa?
In passato ho subito molti pregiudizi perchè c’erano molti più tabù e molte più discriminazioni di adesso se vogliamo. Da piccolo la cosa che mi faceva soffrire di più è il fatto che io mi sentissi sempre l’ultimo del gruppo, un pò meno degli altri. Poi negli anni quando ho imparato a rendere la mia debolezza nel mio punto di forza le cose sono decisamente cambiate perchè non era più una cosa della quale vergognarsi, anzi, era ed è una cosa per la quale andare super fieri e che mi fa vivere una vita davvero particolare.

10. A livello invece di legge, ti senti tutelato? Oppure pensi che potrebbero finalmente
evolversi e fare leggi che difendono qualsiasi tipo di persona senza nessun tipo di
pregiudizio e descriminazione?
A livello di legge non ci penso mai, forse perchè non ho mai avuto grosse difficoltà. Sta di fatto però che a livello architettoniche nelle varie città o il disservizio c’è, sui mezzi di trasporto per noi disabili sicuramente c’è ancora tanto da fare e migliorare.

11. Tu, Riccardo, cosa cambieresti di questa società?
Io di questa società cambierei sicuramente la menta chiusa di tante persone e sensibilizzerei ancora di più le cose, le diversità, il modo diverso di vivere e affrontare le cose. Poi io renderei tutto ancor di più accessibile ai disabili perchè molti posti come ad esempio: spiagge, mezzi di trasporto non sono ancora attrezzati per questo. Anche se posso dirti che certi aerei e certi treni sono super attrezzai e il personale è super preparato, però si, ci sono ancora molte cose da migliorare.

12. I tuoi genitori quanti sono importanti per te e per questo tuo percorso?
I miei genitori ed i miei amici sono stati molto importanti perchè essere supportati ti da la forza e la spinta per affrontare sfide nuove, senza il loro supporto sicuramente non sarebbe stata la stessa cosa.

13. Dietro a tutto quello che fai vedere sui social, ogni tanto, hai momenti di sofferenza/debolezza dove hai bisogno di fermarti, ricaricarti e ripartire?
Sui social cerco di essere il più realista possibile documentando nella maniera più carina la mia quotidianità. Però si, anche io ho momenti in cui ho bisogno di staccare la spina e riposarmi, rigenerarmi e ripartire più forte di prima perchè altrimenti non riuscirei a fare determinate cose.

14. Cos’hai provato quando nel 2020 il sole 24 ore ti ha eletto come secondo influencer con

disabilità più influente d’Italia?
Si e questa cosa è stata riconfermata pure quest’anno e sono felicissimo di questa cosa. Adesso puntiamo al primo posto, sarà difficile ma ci proviamo anche se, ripeto, sono felice anche così.

15. Che rapporto hai con chi ti segue?
Con chi mi segue cerco di mantenere sempre un rapporto molto attivo, su instagram è più “family” riesco a rispondere quasi sempre a tutti anche se a volte è veramente difficile. Su Tiktok invece che è una community più ampia è più difficile rispondere a tutti però cerco sempre di interagire con tutti. Anche perchè è proprio grazie a chi i segue se ho determinati numeri e sono arrivato dove sono ora.

16. Riccardo è felice?
Riccardo è soddisfatto anche se c’è ancora tanta strada da fare ed è pronto a farla. Ha voglia di fare nuove esperienze e cose da poi poter raccontare.

17. Tatuaggio alla quale sei più legato?
Non esiste, sono legato a tutti indistintamente, fanno tutti parte di me non ce n’è uno che prediligo.

18. Come ti vedi tra dieci anni?
Per il momento non lo so, ti direi che continuerei a fare quello che sto facendo adesso però molto ma molto più in grande e con sempre più possibilità di raccontarmi e magari di poter essere d’aiuto anche a tante persone. Vorrei essere sempre più consapevole delle mie possibilità.

19. Progetti per il futuro?
Spero di viaggiare tantissimo, sperimentare il mondo e fare nuove esperienze sia in Italia che all’estero, portare la mia storia ovunque e ampliare tutto ciò che già c’è e vivere al 100% tutti i giorni.

20. Il tuo sogno più grande?
Uno dei miei sogni più grandi è fare una serie tv dove racconto di me e della mia storia. Poi mi piacerebbe fare qualcosa a livello televisivo, magari anche il prossimo anno, vedremo.

21. E per finire, fatti un augurio.
L’augurio che mi sento di farmi è quello di essere sempre in grado di trovare il bello di ciò che mi circonda ed essere sempre grato di tutto ciò che ho che mi rende molto fortunato.

Lisa Ardit Author
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