Bum! E’ così che i Love Ghost decidono di chiudere l’anno: sparando, come fosse un petardo, la loro personalissima canzone di Natale. Scelta coraggiosissima uscire il 25 dicembre con un singolone spacca tutto. Ci mettono tutto l’inimmaginabile. Una intro meravigliosa e confortante. Una scenetta rassicurante, familiare. Amici con la chitarra che strimpellano una “ballata” serafica quanto ruffiana, mentre il gigante buono del gruppo addobba l’albero. Un piede in fallo dello stesso e via, il mood cambia.
Echi di Jane’s Addiction, attitudine nirvaniana, groove e suoni degni dei migliori Beastie Boys ed impatto iconografico che guarda in direzione del peggiore Kevin Micheal Allin alias G.G.. Una sublime carica di energia e decadenza, convogliata in un’orgia di chitarroni superpunk.
Il Natale ed il 2020 spazzato in un sol colpo di mazza da baseball. Spietati più dell’anno che sta per volgere al termine, si confermano come la cosa più interessante in circolazione. Energia adolescenziale pura, guidata da un metodo, una regola, quasi gesuita. Conta solo il lavoro. Conta solo farlo sempre meglio. Un esercizio zen che stanno metabolizzando e menando a memoria di lavoro in lavoro. Salire la “scala santa”, un gradino alla volta. Senza curarsi del futuro. Senza curarsi del passato. Conta il qui e l’ora. Conta l’attimo da cogliersi. Non per raggiungere il successo, ma dimostrare di essere i migliori in circolazione.
Questa volta è lampante a chi scrive più che nei precedenti capitoli: sentiremo negli anni a venire parlare moltissimo di questi ragazzi e sono certo che avrò la possibilità di farmi vanto (assieme al nostro editore, vero radio-detector per l’occasione) di aver scovato il diamante più prezioso in mezzo a metri e metri di terriccio senza valore. Anno di grazia 2020. Pianeta Terra. Uno dei migliori posti dell’Universo per assistere ad un nuovo Big Bang. Auguri a tutti.
video link: https://www.youtube.com/watch?v=fhs0ImLMO5E
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