La salute in questo periodo è tornata ad essere un tema piuttosto attuale, su cui si discute moltissimo. Soprattutto è aumentata l’attenzione delle persone rispetto ad essa.
Ma quando parliamo di salute a cosa ci riferiamo?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente assenza di malattia”.
Partendo da questo concetto ne abbiamo parlato con Alessandra di Domenico.
Due lauree, una in Fisioterapia ed una in Scienze Biologiche, a cui si aggiunge anche il titolo di osteopata che ci ha descritto la salute come qualcosa di più dinamico.
E’ qualcosa che permette di adattarci a ciò che l’ambiente esterno, fatto di relazioni sociali, di sfide fisiche ed emotive, ci pone di fronte. Quindi non più salute come stato di completo benessere, ma salute come capacità di adattamento.
Ciò che spesso cambia nelle persone quando ad esempio soffrono di improvvisi dolori mai avuti prima o comparsi dopo un movimento fatto altre mille volte è la nostra risposta a quello stimolo e non la condizione o la richiesta esterna.
In sostanza è il corpo che ha iniziato ad essere meno adattativo, è cambiato l’ambiente interno.
Ecco dunque che un dolore, mai comparso prima, inizia ad essere frequente e persistente man mano che il tempo passa se non vi si pone rimedio. Tutte le malattie cronico-degenerative hanno alla base un processo di non adattamento nel tempo.
Anche gli stimoli emotivi a cui siamo sottoposti possono rappresentare fattori scatenanti.
Basti pensare che molte malattie autoimmuni si innescano come conseguenza di forti stimoli emotivi.
Questo non vuol dire che l’emozione di un momento possa scatenare una reazione simile. Se pensiamo però ad una serie di emozioni negative che si protraggono per anni, a cui magari si aggiunge anche una vita sedentaria ed una alimentazione scorretta, capiamo bene quanto sia semplice l’innesco di un quadro patologico. Ed è così che un minimo stimolo potrebbe innescare una risposta esagerata su un terreno compromesso.
Ciò che incide molto ad alterare lo stato di salute è indubbiamente lo stile di vita sempre più stressante, che soprattutto in ambito lavorativo ci sottopone a continui stimoli.
– Alcuni di noi, soprattutto negli ambienti lavorativi, vivono una vera e propria “lotta alla supremazia”, a chi fa di più e meglio.
Se ci pensiamo bene anche sui social avviene questo, e ne abbiamo avuto un esempio lampante durante il recente periodo di emergenza. Si è trattato, a mio avviso, di una vera e propria “lotta comunicativa”. Questa costante performance che ci viene richiesta, incide molto sulla Salute e sul nostro benessere fisico, mentale e spirituale perché ci allontana da ritmi e tempi più naturali, da un punto di vista osteopatico ci allontaniamo da quello che noi osteopati chiamiamo stato di Quiete.
Dobbiamo iniziare a pensarci come sistemi oscillanti e ritmici, la biologia lo ha ampiamente dimostrato, ed è per questo motivo che anche la nostra vita deve essere fatta di ritmi ed oscillazioni. Vivere in perenne condizione di stress, fisico mentale o emotivo che sia, ci porta a perdere questa vitale ritmicità. – spiega Alessandra.
Sicuramente quello che sarebbe importante fare, come si spiega, è non combattere lo stress perché spesso combattendolo si ottiene l’effetto contrario di dargli più forza.
Quello che sarebbe importante fare è puntare sulla prevenzione utilizzando tutti gli strumenti atti a prevenire l’insorgere di patologie.
Ciò che preoccupa in particolare, è l’uso dell’autodiagnosi attraverso l’uso dei motori di ricerca.
Va detto che spesso ciò che noi ricerchiamo sono i sintomi pertanto potrebbe essere pericoloso riferirsi solo agli approcci terapeutici trovati sul web, in quanto molto spesso incompleti.
– Negli ultimi decenni il grande progresso della biologia molecolare ha fatto sì che la medicina ci inquadrasse più come macchine dal funzionamento lineare.
Il che equivale a dire “si rompe un componente, aggiusto quel componente e il gioco è fatto”.
Ci siamo convinti che funzioniamo così.
Tuttavia, le cose sono un po’ diverse rispetto a questa visione molto ingegneristica che, sebbene funzioni per alcune cose, per altre è assolutamente deleteria.
Per fare un banale esempio di complessità, pensiamo agli effetti collaterali che può produrre un farmaco. Questo testimonia che una molecola studiata e usata per una patologia può avere effetti anche su tanto altro. –
Quale è dunque la visione di benessere secondo Alessandra?
Solitamente si pensa al benessere esclusivamente in termini di salute fisica intesa come alimentazione, esercizio fisico, controllo del peso, ecc.. Ma credo sia molto di più. Il benessere è un’integrazione olistica del ben-stare fisico, mentale e spirituale, che alimenta il corpo, coinvolge la mente e nutre lo spirito. Sebbene includa sempre la ricerca della salute, si tratta più di vivere pienamente la propria vita nel completo rispetto delle potenzialità ed attitudini individuali.
Il benessere comprende più dimensioni reciprocamente interdipendenti: fisica, intellettuale, emotiva, sociale, spirituale, professionale, finanziaria e ambientale.
E’ molto importante prestare attenzione a tutte le dimensioni, poiché ognuna è in grado di influire sulle altre e di incidere, in definitiva, sulla salute, il benessere e la qualità della vita.
Tuttavia, non dobbiamo pensare che debbano essere tutte equamente bilanciate, si tratta piuttosto di trovare una propria “armonia personale” autentica per ognuno di noi.
Questo perché ognuno ha le proprie priorità, le proprie aspirazioni, i propri talenti, le proprie attitudini ma anche le proprie opinioni su cosa significhi vivere pienamente la vita. Tutto questo deve essere rispettato dalla società ma soprattutto da noi stessi. –
Alessandra Di Domenico
biologa, osteopata e fisioterapista
info@osteopatadidomenico.it
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