“Phoenix – Il potere immenso della musica” è il primo libro di Cafiero, scritto a quattro mani con la scrittrice Lisa Di Giovanni. Un viaggio tra sofferenza, libertà, voglia di esprimersi e di affermarsi.
Il potere della musica che salva ed ha permesso al musicista e cantautore di riprendere in mano le redini della propria vita e di risorgere come una fenice dal dolore provocato dalla celiachia quando, negli anni ’90, era una malattia senza nome e spesso scambiata per anoressia o per qualche disturbo psichico.
Un’opera in cui arte, tribolazione e riscatto si uniscono dando vita a una storia in cui potersi immedesimare.
Cafiero, com’è stato l’approccio alla scrittura di “Phoenix – Il potere immenso della musica”?
Un approccio a tratti delicato e a tratti molto pesante ma sono stato guidato sapientemente da Lisa Di Giovanni che è un gran talento in questo.
C’è un filo conduttore nei ricordi e negli aneddoti presenti nel libro?
Certo; tutto è legato ad un determinato periodo della mia vita in cui ho affrontato quel che racconto in “Phoenix”.
Quale è stato il capitolo più difficile da scrivere e quale invece quello che, nel rileggerlo, ti emoziona di più?
Il capitolo più difficile è sicuramente il primo, come tutti gli inizi non è mai facile quando sei alle prime armi. Rileggermi costa fatica a causa delle emozioni che riaffiorano sempre troppo prepotentemente.
Com’è nata l’idea di far scrivere la prefazione a Raf?
È nata da Lisa Di Giovanni che mi ha chiesto di quale artista, con cui collaboro o con il quale ho collaborato nel corso delle mie esperienze, avrei gradito conoscere il pensiero.
Cosa speri di trasmettere ai lettori che leggeranno la tua storia?
Spero di trasmettere forza a chi ne ha bisogno.
Progetti futuri?
Far uscire nuovi brani con il mio progetto da solista.
Photo Credits: Simone Di Luca
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