Una sezione ritmica con sonorità doom-oriented, synth psichedelici ad arricchire un suono già piuttosto carico, una chitarra nervosa ed una voce che fa l’altalena tra soluzioni grungy ed hard-rock. E’ questo il mix di elementi proposto dai mantovani SONUM X per questo terzo lavoro.
Il solco che si percorre è quello dello stoner puro eppure non sono rare le sterzate in questo disco verso altre forme espressive, come sulla meravigliosa Dust’n’Bones che ad un incipit misterioso su tom e timpano, sommano una chitarra ed un basso texmex ed un cantato heavy molto evocativo. Il tutto non è mai forzato e gli amanti del genere godranno non poco nell’ascoltare il succedersi delle sezioni che compongono una canzone di certo non banale. Mi permetterei di dare un contributo critico consigliando la prossima volta di comprimere maggiormente il suono della cassa della batteria, forse lasciata fin troppo naturale per il genere.
Per il resto, tutto dannatamente ben fatto. Il titolo di questo disco composto da otto tracce è “Metamorpher” è fa comprendere l’intento di “trasformazione” che la band sta compiendo, cercando di trovare un senso logico al magma di soluzioni che, per formazione, ciascuno di loro sembra portarsi nel DNA.
A Matt Saturn (batteria/voce), Andrea Bombaci (chitarra/voce) e Marco Zerbinati (basso), non è comunque mancato il coraggio di provare a fare qualcosa di nuovo. Qualcosa è riuscito, qualcosa no, ma chi se ne frega… non è mai la meta il vero scopo nella musica, semmai il viaggio che si intraprende nel compiere quella sacra missione che è provare a dare la propria visione delle cose.
Siamo rimasti colpiti da questo lavoro proprio per la “sfacciataggine” con cui i SONUM X si sono proposti, senza concedere nulla al proprio pubblico. Abbassiamo il capo, alziamo le corna in alto in segno di rispetto e spariamo al cielo otto volte quando nel caricatore abbiamo dieci colpi.
Ascolta “Metamorpher”: linktr.ee/sonumx
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