Intervista a Demiurgo: “raccontare in forma di musica elettronica strumentale”

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Intervista a Demiurgo: “raccontare in forma di musica elettronica strumentale”

Ciao Paolo, grazie per essere qui con noi. Cominciamo subito! Il progetto Demiurgo in cosa affonda le sue radici?

Ciao! È un progetto partito alla fine degli anni 90, con l’idea di produrre musica elettronica fondata su elementi progressive e una composizione ricercata dal punto di vista armonico e ritmico, prendendo spunto da generi fantastici e colonne sonore. Il progetto si è interrotto per diversi anni ed è ripreso durante il lockdown 2020, con rinnovata strumentazione ma basato sempre sulla stessa idea originale.

Il 2020 é stato un anno che non dimenticheremo facilmente, come ha contribuito all’album?

La genesi di questo album è strettamente legata alla situazione pandemica. Durante il primo periodo di isolamento ho attrezzato uno studio per lavorare da casa e fatto spazio per ricollegare i miei vecchi synth in disuso da più di 10 anni, con l’intento di sfruttare i “tempi vuoti” del lockdown per comporre musica per video. L’idea di ridare vita al progetto Demiurgo è stata una evoluzione naturale e in effetti il primo brano prodotto per l’album, Here Ends the Year of Empty Cities, rilasciato nei primi giorni del 2021 come singolo, è appunto una rappresentazione in musica delle città vuote viste durante il 2020, percepiti come scenari post-apocalittici che hanno colpito molto l’immaginario collettivo e alimentato le nostre preoccupazioni. La traccia si chiude però con una energia positiva, con il sentimento universale di voler tornare insieme. Il tutto è anche espresso tramite il video musicale realizzato dal visual artist Luca Tranfaglia, qui: https://youtu.be/yWqU1EdNXjA .

“Holographic Ghost Stories”: qual è il filo conduttore dell’album?

L’album prende le mosse, come suggerisce il titolo, da ispirazioni gotiche e cyberpunk. Pur non essendo un concept album, tutte le tracce condividono questa ambientazione sonora, alcune propendendo più per un suono dark e analogico, altre per un approccio più melodico, ma sempre con una grande energia e ritmica. Una composizione “progressive” e un sound design pervaso dall’uso del rumore e del glitch sono altri fattori comuni.

Possiamo dire che lo spunto è da ricercare nella tua vita personale, oppure si basa su sensazioni ed emozioni immaginate?

Un concetto chiave del progetto Demiurgo è l’approccio “narrativo” nella struttura dei brani. Il raccontare, in forma di musica elettronica strumentale, storie e ambientazioni fantastiche, in questo caso gotiche e cyberpunk. Quindi la componente di evasione e immaginazione è indubbiamente predominante. Ma nelle pieghe di questo processo di scrittura si annidano ovunque aspetti personali; d’altronde questi generi si fondano su paure e dilemmi contemporanei che affrontiamo concretamente nella vita quotidiana. Molte tematiche fantastiche sono solo lo specchio di tematiche ben più personali e reali, e una volta tradotte in una musica strumentale, diventano sufficientemente astratte da consentire all’ascoltatore di immaginare una propria storia, rapportata alla propria esperienza, un proprio viaggio nella musica dove le tematiche originali filtrano solo a livello empatico.

Tra le 12 tracce, puoi indicarne una a cui sei più legato? E perché?

Direi You Still Appear, una traccia downtempo di cui ho composto il tema 18 anni fa e che ha finalmente trovato una sua forma compiuta nell’album. Ho descritto così questo brano: c’è un confine tra la vita e la morte che spesso la nostra immaginazione vuole oltrepassare. Quando siamo separati da chi amiamo, li sogniamo o immaginiamo di vederli: la nostra mente cerca di cancellare quel limite per tenere vicina un’immagine che è oramai distante, e aiutarci a superare il dolore di quell’assenza. Chiudi gli occhi, ascolta, e loro appariranno ancora. È un brano che ho dedicato a mio padre e che rappresenta per me qualcosa di piuttosto specifico, ma ogni ascoltatore potrà, pur percependo lo stato d’animo a livello empatico, interpretarlo in modo diverso e personale.

Siamo ai saluti. Ti ringraziamo ancora per essere stato con noi. Quali sono i progetti per il prossimo futuro?

A breve uscirà la versione su CD dell’album, che si affianca alla limited edition in cassetta già disponibile su bandcamp. Vorrei esplorare le sonorità synthwave e retrowave sempre in chiave progressive magari con un prossimo EP, e prima di passare qualcosa di completamente nuovo, sono previste le uscite di alcuni remix e magari qualche versione alternativa di brani estratti dall’album. In particolare, il 10 agosto uscirà un remix “allucinante” di Overwitten Identities, con un sound che unisce oriente e occidente, passato e futuro, eseguito magistralmente da Frankie&RikiAbi. Da non perdere insomma, lo annunceremo presto sui nostri canali social.

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