Giovanni Torre ci racconta il lato romantico del bartender

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Giovanni Torre ci racconta il lato romantico del bartender

C’è un lato romantico nel lavoro del bartender di cui il lockdown ha accentuato la mancanza: il contatto umano, lo scambio di opinioni che si crea tra di lui e i clienti che si siedono sullo sgabello del bancone al bar.

I social durante la quarantena possono aver accorciato le distanze ma non possono sostituire quel magico rapporto che si crea.

Ne abbiamo parlato con Giovanni Torre, bar manager e proprietario del Circus Cocktail Bar di Catania.

– Ho realizzato delle dirette instagram molto interessanti, ad esempio con la mia amica Sara Cannizzaro (brand ambassador per il sud Italia di Branca) sulle pagine ufficiali di Punt e Mes e Fernet Branca. Abbiamo parlato di drink e musica, le mie due passioni più grandi.

Ma ci tengo molto anche a citare i ragazzi di “bere bene Novara”, che hanno deciso di intervistarmi come rappresentante della Sicilia accanto a nomi come Salvatore Calabrese, Mario Farulla e Leonardo Leuci.

Per me è stato oltre che un onore, un modo per esprimermi ed esplicitare quelle che sono le difficoltà di un giovane imprenditore che si è dovuto confrontare con questa dura realtà. –

Questi due mesi di pandemia hanno provocato difficoltà di cui ancora oggi nonostante ci si sia già avviati all prima fase della ripartenza non è facile fare un bilancio di ciò che le restrizioni hanno causato e causeranno.

Ciò che è certo è che ad un anno dall’apertura Giovanni iniziava a raccogliere i frutti di un durissimo lavoro e proprio sul momento migliore si è visto piovere addosso una situazione imprevedibile e ingestibile.

– Non sono una persona che pensa negativo, per cui sono felice ed entusiasta di ripartire nonostante i limiti che tutti noi ci stiamo trovando ad affrontare.-

E il suo entusiasmo e la sua voglia di fare si percepiscono subito.

Appassionato di musica sin da ragazzino, crescendo Giovanni si rende cono che essa non sarebbe potuto che rimanere un hobby.

Si accosta al mondo del bar per caso. Faceva il cameriere nel fine settimana e guardava i ragazzi lavorare dietro il bancone del bar.

– Ho notato la loro passione, mi ha incuriosito e loro sono stati bravissimi a trasmettermela. Mio padre da piccolo mi diceva: “frequenta sempre persone che ritieni migliori di te, da loro imparerai tanto”. Effettivamente è stato davvero così.-

Oggi quei due ragazzi sono diventati i suoi soci.

Insieme a loro ha voluto creare un locale accogliente dove le luci e la musica la fanno da padrone.

I drink, secondo lui, arrivano dopo, ci vuole prima di tutto la giusta atmosfera che faccia sentire a proprio agio i clienti. Non si deve assolutamente sottovalutare il sorriso; il comportamento dei dipendenti si riversa inevitabilmente sui clienti, per cui è necessario che il personale sia sempre propositivo, sereno, e mai svogliato.-

Ma cosa non deve mancare mai su un bancone del bar?

– il bancone del Circus agli occhi del cliente è completamente vuoto. Ci piace che i clienti si godano l’ampiezza e la semplicità del banco. Non ci piacciono quei banconi super affollati di cianfrusaglie messe lì per attirare l’attenzione dei clienti ma poi nel concreto non servono a niente. Se invece parliamo di bottiglie credo potrei fare a meno di tutto, tranne del gin. Ma è un’affermazione dettata dal trand che c’è in Sicilia in questo momento. Tutto è importante, nulla è necessario. Sei tu ad impostare il lavoro e se sei bravo riesci a vendere ciò che vuoi. –

Giovanni è convinto che per bere bene la mano del bartender sia più importante dei prodotti che si utilizzano.

–  Un bravo bartender miscelerà il tuo negroni e lo renderà buonissimo con prodotti semplici da miscelazione.

Un bartender che magari è alla prime armi, anche se utilizza prodotti super premium non otterrà mai lo stesso risultato di un professionista, partendo dai dosaggi fino ad arrivare alla temperatura del drink.

Assieme ad i miei soci e collaboratori abbiamo creato un menù che prima di tutto punta a giocare coi sensi dei clienti e a far capire loro cosa davvero preferiscono. Per questo motivo abbiamo messo un grafico accanto ad ogni drink che indica il grado di dolcezza, amarezza, acidità, tenore alcolico e speziatura. Solo guardando il grafico potrebbero scegliere il drink senza guardare gli ingredienti. –

A soli sei mesi dall’apertura già candidato al Barawords 2019. Molti altri sono stati i riconoscimenti ottenuti.

I Barawards hanno rappresentato un sogno che si è avverato. Sedere ai tavoli di gente come Angiolillo, Quagliarini, Edoardo Nono, Bruno Vanzan… beh quella sera sentendosi uno di loro è stata per lui una soddisfazione immensa.

È soprattutto un bel trampolino di lancio.

– Le aziende iniziano a “coccolarti”, i clienti iniziano ad avere una considerazione di te ancora più alta di quella precedente. Diciamo che fra la gloria ed il denaro ho sempre aspirato alla gloria. Adesso sto andando avanti anche con le soddisfazioni personali. –

Al momento Giovanni è fra i 30 finalisti italiani di Beluga Signature 2020.

– Sicuramente avrò i miei meriti perché sono una persona determinata, ma forse essere fra i 10 locali rivelazioni dell’anno forse ha aiutato in questo senso. – ci racconta.

Tra i suoi sogni non può dunque mancare il riconoscimento dei “50 Best Bars”.

Un’altra cosa che lo appassiona è il cinema: guardare “L’uomo in più” durante la quarantena lo ha molto emozionato. E’ così che ha deciso di creare un drink, dal cui film ha preso anche il nome, con VII HILLS gin ed un cordiale che gioca sulle note amare ed aspre rispecchiando il finale del film. C’è tutta l’ amarezza che porta per mano i due protagonisti durante tutta la storia.

Associare i drink a cose o persone che non c’entrano nulla con il lavoro a volte può essere molto stimolante e creativo. E Paolo Sorrentino, suo regista preferito è stato subito fonte di ispirazione.

Ingredienti L’UOMO IN PIÙ:
5 cl VII Hills Italian Dry Gin
6 cl bitter cordial (bitter, acids, sale, zucchero)

Bicchiere: coppetta
Garnish: spiga di grano

PREPARAZIONE:
Versare il VII Hills Gin e il cordiale in un mixing glass e mescolare con del ghiaccio fin quando non si raggiunge la giusta temperatura. Versare in una coppetta, guarnire con una spiga di grano e gustare!

E mentre chiacchieriamo, osservo Giovanni seduto con me dall’altra parte del bancone e seguo il suo sguardo, è così che mi viene in mente un passo de “Il piccolo Barman” di Flavio Angiolillo, che ho imparato a conoscere proprio grazie agli amici bartender.

“Sulla parete, lungo quattro scaffali, erano allineate tante bottiglie colorate dalle forme diverse. Alcune piene, altre solo per metà. Certe contenevano un liquido color oro, altre erano rosse, alcune sembrava contenessero acqua marina. Tutte erano adorne di segni magici con iscrizioni d’argento.
Quattro adulti sedevano in silenzio di fronte a quegli scaffali.
Probabilmente stavano ammirando lo spettacolo più bello del mondo.”

E guardando gli occhi di Giovanni, ho pensato che in quel momento per lui lì davanti ci fosse proprio questo: lo spettacolo più bello del mondo. E ho pensato che la cosa davvero bella sia che tutto ciò che stiamo guardando insieme adesso non sia altro che il frutto del suo grande lavoro e dei suoi soci…

 

 

circuscocktailbar@gmail.com

 

 

 

 

 

meri desideri Administrator
Laureata in scienze della comunicazione. Redattrice, marketing manager, event planner, contatto: meridesideri@libero.it
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