The Dolly’s Legend per Evrapress

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The Dolly’s Legend per Evrapress

È per noi un vero piacere avere per la prima volta sulle pagine di Evrapress, per un’intervista, i The Dolly’s Legend! Frank, ti va cominciare parlandoci di The scar needs time, il vostro ultimo disco?

Ciao, piacere mio! “Scar” è il nostro ultimo album, ovviamente il periodo storico del 2020 ha influenzato molti brani. Se avete sentito il nostro lavoro precedente, “Wolves’ Songs”, secondo me non rimarrete delusi: i ragazzi della band, che in questo lavoro suonano in tutte le canzoni, hanno fatto un ottimo lavoro. Il suono ha avuto, sempre rispetto a Wolves, un processo contrario rispetto allo standard, ovvero si è sporcato maggiormente. Poi, come dico sempre, un album va sentito: le parole, spesso soggettive, lasciano il tempo che trovano. Quindi… vi invito ad ascoltarlo! 🙂

Packaging, cover artwork, tutto molto curato, sembra che niente sia stato lasciato al caso. Sbaglio?

No, non sbagli! L’idea di base con cui affronto non solo la musica ma anche tutto il resto è che se si comincia un progetto lo si porta avanti al massimo e i ragazzi della band appoggiano questa teoria! Esistono solo due vie, o il 100% o niente. La copertina rappresenta il periodo difficile di questi due anni e la rappresentazione di un bimba (che è mia figlia) che gioca da sola su un prato invece che con gli altri bambini pensavo riassumesse in pieno questo concetto. Io comunque sono ancora un forte sostenitore dell’ascolto “fisico” e non liquido: la musica ascoltata su un CD o su un vinile non potrà mai essere sostituita da un click su un telefonino. Ecco perché, nel 2022, abbiamo fatto le copie fisiche!

Tutti i dettagli di questo lavoro saranno rivelati in un making of in arrivo a breve… puoi svelarci qualcosa in anticipo?

Se avrete il coraggio di guardarlo entrerò nei miei deliri! Non so quando uscirà ma sicuramente a breve: saranno due video sul nostro canale YouTube (https://www.youtube.com/channel/UCI76g5AqaE8Jfp2wo_3GKZA) nelle quali parlerò, in modalità tipo tutorial, del processo di produzione, registrazione, mixaggio e mastering dell’album, oltre a varie curiosità anche extra. Il mio Dirty Socks Studio, dove l’Home Recording regna sovrano, nell’ultimo periodo fra miei studi personali, corsi e upgrade vari ha fatto un po’ di progressi e volevo lasciare qualcosa di mio rispetto ad un argomento che mi appassiona da tanto e che negli ultimi cinque anni sto approfondendo molto pesantemente. Spero che alla fine risulti interessante, utile e, soprattutto, di poter imparare qualcosa di più io… se i commenti degli spettatori saranno costruttivi ovviamente!

Parliamo ora di Freedom, il singolo e video che ha anticipato l’album: lo potremmo definire il vostro cavallo di battaglia?

È presto per dirlo ma le potenzialità ci sono tutte, la conferma ufficiale deve arrivare dagli show. Il video ha avuto un buon riscontro su YouTube grazie anche alla promozione della Dig Up Agency ma è nei concerti che arrivano le conferme vere e proprie, cioè dalla risposta del pubblico. Vediamo cosa succederà, noi puntiamo molto su quel brano… non a caso infatti è stato scelto come primo singolo! Con questo non intendo dire che le altre canzoni siano inferiori o curate meno, trattiamo tutte allo stesso modo dalla composizione all’arrangiamento fino al mix finale. Però, al momento di scegliere il singolo, Freedom ha avuto la meglio perché a nostro parere aveva una marcia in più rispetto alle altre.

Se dovessi spiegare il vostro suono a qualcuno che non vi conosce, cosa gli diresti?

Penso che risponderei che è un miscuglio di Grunge, Blues e Folk… oltre ovviamente al Rock classico! Ovviamente tutto questo è derivato da tutti i nostri background musicali comunque, cosa detta da molti, il nostro suono è ben riconoscibile: obiettivo centrato quindi! 🙂

A partire da Maggio sarete nuovamente in tour, e la data zero coinciderà con la presentazione dal vivo di questo nuovo long playing… emozionati?

Alla grande! Personalmente non so se mi ricorderò ancora come si fa! 🙂 A parte gli scherzi era ora che il mondo della musica riaprisse. Spero che dopo questa data del 1 maggio ne seguano tante altre, non sarà facile trovarle ma ci proviamo! La speranza dopo questi due anni è di aver fatto capire alla gente che la musica live è mancata molto e, di conseguenza, che va difesa e conservata partecipando agli eventi, la solita regola che non ci si accorge della grandezza delle cose fino a che non mancano insomma. Prima del Covid-19 la musica era molto “invisibile”, ora spero che la situazione cambi ed il fatto che si vedano già molte band suonare nei locali è un ottimo segnale: avanti così!

Grazie Frank per aver risposto alle nostre domande, se vuoi salutare o ringraziare qualcuno, questo è il momento!

Intanto grazie mille a voi di Evrapress per la possibilità di questa intervista. Ringrazio i ragazzi della band, la Dig Up Agency per l’aiuto nella promozione del progetto, la ArtCorner Music che sta diffondendo la musica di TDL sulle varie piattaforme e, ultimo ma non meno importante, grazie a te che stai leggendo! Lascio il link dell’album se lo vuoi ascoltare: https://open.spotify.com/album/0XjIhdbKishQl8ACuAu0n9

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