Long Paper è lo pseudonimo che si è trovato Davide Cartasegna per presentarsi al grande pubblico proprio mentre l’ondata strettamente hip-hop stava volgendo al termine. Un declino netto iniziato nell’anno della pandemia e che ha aperto la strada ai tanti trappers che hanno scalato il mainstream con la voracità degli zombie di Romero. Scegliere pertanto di fare hip-hop oggi può essere considerata una contro-tendenza e per questo apprezziamo il coraggio di questo artista che con semplicità e schiettezza decide di mettersi davanti al microfono e spararci la sua visione delle cose.
In questo singolo, intitolato “Work in progress”, farcisce il brano di streotipi del rap nostrano, proponendo però un concetto astratto di inusitata profondità. Ci indica, con una semplicità disarmante, come tutto in questo Universo sia incompiuto, sia in divenire, sia appunto: “Work in progress”.
Anche lo spunto del video è interessante. Al protagonista viene rubata l’auto, la si ricerca nei bassifondi e una volta rinvenuto il malfattore, anziché innescarsi la “faida”, si finisce a fare “festazza” insieme. Un inno al fare branco, a fare crew a tutti i costi, molto lontano dalle logiche di chi scrive, ma che pure denota la lucidità che hanno i millenials (Long Paper è del 2001) nel capire quanto per proteggersi da questo mondo serva in numero, la banda, la crew o come vogliamo chiamare l’adunanza più o meno legale di più soggetti che vogliono raggiungere uno scopo. Nel testo c’è poco di nuovo. Non c’è l’ironia, né il funambolico uso delle parole di un Frankie Hi-Nrg, ma pure il pezzo si lascia ascoltare. Il ritornello è di quelli “acchiappacervello” e si basa su una giusta sequenza di assonanze. Interessante è pure la scelta di girare il video in formato 9:16, pronto per essere sparato su Tik Tok in cerca della viralità che oggi sembra essere diventata l’unico ponte verso il successo. Promosso anche il director EsseElleZeta. Ottimo il suo uso delle luci e della color correction “Gomorra Style”.
Stavamo per assegnare una sufficienza piena a tutto il progetto, quando arriva il finale. Frames che ci svelano il vero messaggio, la chiave di volta di questo brano. Alla fine del video il nostro protagonista rimane solo, senza il cappellino che gli conferiva quel minimo di “coolness”.
Raggirato, abbandonato da tutti, dinoccolato e senza cappellino, ci appare lo sconfitto per antonomasia. Ma per noi, nel “perdere”, trova la sua vera vittoria. Ci è infatti già molto più simpatico e il voto si alza di conseguenza: 7 stelle e mezzo su dieci.
Link video:
https://youtu.be/qql5z7Mbpws?si=cgc_9S0z4dY_wmwR
Link streaming:
https://distrokid.com/hyperfollow/longpaper1/work-in-progress
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