“La Stella Polare” di Meda finalista all’Area di Sanremo 2022

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“La Stella Polare” di Meda finalista all’Area di Sanremo 2022

Nicola Carfagna, detto Meda, classe ‘97, figlio di una famiglia pressoché normale con disponibilità economiche nella media, Nicola è sempre stato un ragazzo come tutti gli altri. Dal 2018 vive a Roma, dove ha avuto modo di approcciarsi di più al mondo della musica, studiando canto ed esibendosi dal vivo con le sue performance.

La pubblicazione del suo primo singolo nel 2019 “I respiri tuoi”, fin da subito ha attirato l’attenzione di moltissimi fan che oltretutto hanno partecipato al crowdfunding per la realizzazione del suo primo progetto discografico. Nel 2020 il cantautore ha pubblicato con “Kate Records” quattro singoli e l’EP “Scanzonato, Romantico, Pop”. Un album che Meda stesso definisce folkie ( indie-folk).

Tuttavia Meda ad oggi è un cantautore che pian piano aumenta la propria fama grazie alla semplicità e all’immediatezza dei suoi brani senza mai cadere nella banalità.

LA STELLA POLARE

È proprio questo il brano con cui il ragazzo è riuscito ad arrivare alle finali di Area Sanremo 2022. Il pezzo è disponibile su tutte le piattaforme dal 16 Dicembre. Ovviamente si tratta di una canzone appartenente ad un’artista già maturo la cui musica ha radici molto profonde nella immensa scuola dei cantautori italiani. Il brano contiene in sé quella vena nostalgica riconoscibile in alcune canzoni dell’autore, ma sono anche presenti però elementi tutt’al più innovativi dal punto di vista poetico. Un pezzo autobiografico che guarda al passato, ma che comunque riesce a tenere i piedi ben saldi nel presente, cercando in tutti i modi di trovare quei motivi che ci permettono di lottare ancora per la nostra vita.

Un melodico arpeggio di chitarra ci introduce all’interno di questo splendido pezzo tanto da sembrare quasi come l’inizio di quei soliti film, in cui con una musica di sottofondo, ci vengono mostrati i paesaggi e gli elementi fondamentali che saranno poi il cuore del lungometraggio. Qui infatti mi è subito noto intuire che il suono della chitarra ci avvicina man mano, nel film, o meglio dire appunto, nella vita dell’autore, ma anche nella nostra, perché no? Tutti i ricordi delle nostre esperienze di vita ci passano davanti, proprio come dei fotogrammi, fin quando non si arriva poi al protagonista di questa storia: l’autore/noi.

La voce di Meda si palesa al secondo 0:09 accompagnando la chitarra, ma senza mai far passare lo strumento musicale in secondo posto. Entrambi si trovano sulla stessa lunghezza d’onda, come se il cantante abbia bisogno della sua chitarra per iniziare a raccontarci la sua storia. Entriamo nel vivo dei suoi ricordi: lui si sta palesemente rivolgendo a qualcuno/a, anche se è specificato se sia un uomo o una donna e credo sia proprio questo il bello della canzone: ognuno di noi può dedicare queste parole a chi più preferisce. Parla a questa persona tentando di fargli ricordare il loro passato insieme con una manciata di contrasti dall’essere stanchi, ma felici, dall’avere nelle tasche della propria vita solo sogni ma anche rimpianti. Questo mi porta a capire che l’autore abbia avuto a che fare nel corso del suo viaggio, con molte certezze ma allo stesso tempo anche molti dubbi. Ma pur tutte queste insicurezze, Meda e questa persona sono riusciti a trovare un punto fermo e stabile su cui fare affidamento.

Nel pre-chorus gli strumenti musicali aumentano la loro intensità nella stessa maniera in cui il cantante aumenta la sua tonalità vocalica, proprio perché si parla subito di chi sia questo elemento che riesce a dare sicurezze e stabilità a lui e a questa persona: La Stella Polare. Meda incinta il suo amico a ricordarla, come se lo stesse aiutando in qualche modo, come se stesse ricordando il loro passato perché questa persona ha delle difficoltà e lui sta cercando di aiutarlo/a.

Nel ritornello Meda tenta di insistere con questa persona a lui cara nel cercare questa Stella, gli/le spiega che potrebbe trovarsi vicino a lui, come per dire che la soluzione ai suoi problemi magari è proprio lì davanti ai suoi occhi, oppure è solo un pò distante, ma non deve comunque perdere le speranze, anche perché spesse volte, questa Stella, questo aiuto, si cela dietro elementi a cui questa persona fa fatica a credere.

Nella seconda strofa il cantante, tenta un altro approccio con questa persona. Gli parla di sé, gli porta degli esempi, gli dice che avrebbe fatto tutto ad esempio per non rimanere indietro rispetto agli altri, che avrebbe combattuto fino alla fine e si capisce che sotto sotto, sta invogliando il suo amico/a fare ugualmente, soprattutto quando poi gli porge delle domande: Cosa ne pensi di questo mondo? Deve affrontare gli ostacoli, anche perché fra vent’anni non saranno più gli stessi.

Questo fa capire che la vita scorre e va avanti. Non bisogna mai rimanere bloccati nel passato, nei nostri rimpianti, odi e sofferenze, ma dobbiamo guardare avanti. Combattere, credo sia questa la parola chiave pertinente a questo brano. Combattere e non arrendersi mai, cercando di trovare anche noi quella soluzione che ci fa rimanere con i piedi ben saldi a terra e che ci accompagna durante il nostro lungo percorso chiamato vita. Quella Stella che ci illumina il cammino. La canzone dopodiché termina con il ritornello principale.

Meda sicuramente è in grado di comunicare con noi e con il nostro passato, per questo vi consiglio di ascoltare questa canzone e di dedicarla anche a qualcuno di voi caro che magari sta affrontando un periodo difficile. Ottimo lavoro !!

Link streaming Spotify: https://open.spotify.com/album/5AApTcwqy8cgKFC12swKkN

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