La band disegna un suono quadrato e compatto grazie all’uso dei suoni ipertrofici della sola sezione ritmica che non ci fa affatto sentire la mancanza delle chitarre. Anzi, grazie all’uso di distorsioni esasperate del basso ed una cassa dal suono “cicciottissimo”, cristallizzano un ritratto interessantissimo per un nuovo rock sound 2.0.
Pur discostandosi molto dal bluesy noise dei Royal Blood (giusto per fare un esempio), Carlo Dones ed Umberto (nel comunicato stampa non ci hanno fornito il cognome o altro “nome di battaglia”) costruiscono un suono potente e maturo, destinato a non lasciare indifferente neppure l’ascoltatore più distratto. Altrettanto originale è la scelta di inserire in line-up un soprano, tale Gabriela, che con timbro sicuro mette il suo sigillo su una composizione che, pur non suscitando entusiasmo in chi vi scrive, siamo certi potrebbe incontrare una sua buona nicchia di pubblico nel complesso mondo dell’alternative italiano.
Quello che forse si incastra con più fatica nel progetto troviamo possa essere proprio la lead voice Andrea Nurchis, un pochino imbrigliato in una melodia da rock band “all’italiana”, un po’ sull’onda del Teatro degli Orrori (sul bridge parlato) o dei primissimi Timoria sulle strofe e sui ritornelli. Forse il testo, non brillantissimo in alcuni passaggi, ha finito con l’appesantire una composizione che pure non manca, in altri frangenti, di una potenza espressiva sincera quanto diretta. La voce purtroppo manca di quel quid caratterizzante di cui si sono potuti avvalere gli esempi fatti (sia la voce del primo Renga, sia quella di Capovilla facevano davvero la differenza nella valutazione finale di quelle band).
In generale facciamo comunque i complimenti a questa nuova band proposta da Delta Promotion, non fosse per il coraggio di cercare di fare qualcosa di appena diverso dal contesto. Aspetteremo con grande attenzione sue nuove uscite.
Link Spotify: https://open.spotify.com/album/5NNE23oMyMyhcpJgCapD8h
Link al video: https://www.youtube.com/watch?v=n0YgJ0Z8xyA
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