Il Festival del cinema americano di Deauville fu creato nel 1975 da Lion Chouchan e André Halimi sotto la guida di Michel d’Ornano. Da allora tutti gli anni a fine estate l’evento propone ai numerosi cinefili che vi partecipano una selezione di un centinaio di opere cinematografiche provenienti dagli Stati Uniti. Il Festival mette in luce la diversità del cinema Americano, partendo dalle grandi produzioni Hollywoodiane fino ad arrivare al cinema indipendente, passando per lungometraggi, corti fino ad arrivare alla televisione. Le proiezioni Del Festival del Cinema Americano si tengono al Centro internazionale di Deauville, più precisamente al casinò Lucien Barrière e al cinema Le Mony. Nel corso delle varie edizioni il Festival ha scoperto opere d’arte che hanno segnato la storia del cinema tra cui Little Odessa, Captain Fantastic, A Ghost Story e molti altri.
Quest’anno un’importante novità caratterizzerà il Festival e Deauville dal 4 fino al 13 settembre prenderà le sembianze di Croisette, infatti verranno proiettati nove dei cinquantasei film che compongono la Selezione ufficiale 2020 del Festival di Cannes, il quale non ha potuto tenersi a causa dell’attuale situazione sanitaria, confermando così la volontà di Thierry Frémaux a Pierre Lescure di Fronteggiare la crisi collaborando con i festival del mondo e stando al fianco dei film e dei produttori che sostengono.
“Un segno di amicizia e intenti comuni– dicono Freèmaux e Lescure- nel momento in cui il ritorno è a un passo, la gente ricomincerà ad andare in sala”.
I nove film selezionati da Bruno Barde, direttore del Festival del cinema americano di Deauville che si terrà dal 4 al 13 settembre 2020 sono:
- ADN di Maiwenn
- DES HOMMES di Lucas Belvaux
- LES DUEX ALFRED di Bruno Podalydès
- A GOOD MAN di Marie-Castille Mention-Schaar
- LAST WORDS di Jonathan Nossiter
- PENINSULA di Yeon Sang Ho
- ROUGE di Farid Bentoumi
- SLALOM di Charlène Favier
- TEDDY di Ludovic & Zoran Boukherma
L’unico titolo italiano presente nella selezione #Cannes2020 è “Last Words” di Jonathan Nossiter. S i tratta infatti di una coproduzione Italia-Francia, prodotta da Donatello Palermo con Nick Nolte, Charlotte Rampling, Alba Rohrwacher e Stellan Skarsgard.
La 46esima edizione del Festival è stata aperta da Michael Douglas, il quale durante la cerimonia di apertura ha pronunciato un intenso tributo al padre morto alcuni mesi fa, ripercorrendo la sua carriera leggendaria e gli stretti legami che lo uniscono a Deauville.
E’ stato molto importante anche l’intervento di Bruno Barde, direttore del Festival, che ha parlato dell’importanza di salvaguardare il festival nonostante le avversità del periodo in quanto quest’ultimo può essere fonte di creatività e potrebbe addirittura aiutare a guarire il mondo. Ovviamente il cinema non può essere considerato una cura ma è in grado di donare sollievo dalle preoccupazioni e dai problemi.
Il tappeto rosso è stato poi calcato lunedì 7 settembre dai membri della giuria. Ha fatto così la sua prima apparizione Vanessa Paradis, Presidente della giuria, accompagnata da Bruno Podalydes, Delphine Horvilleur, Mounia Meddour, Oxmo Puccino, Sylvie Pialat, Zita Hanrot, Vincent Lacoste e Yann Gonzalez.
“E’ una tale gioia poter tornare finalmente al cinema” ha confidato Vanessa Paradis durante la sua prima apparizione in quanto Presidente della giuria.
Il Festival si è poi concluso domenica 13 settembre con il film “The Nest“ di Sean Durkin che si è aggiudicato il Grand Prize, il 2020 Louis Roederer Foundation Revelation Prize e per concludere il premio della critica. A portare a casa il premio della critica sono stati anche Kelly Reichardt e Sabrina Doyle con rispettivamente “First Cow” e “Lorelei”. Il 2020 Louis Roederer Fondation’s Directing Prize è andato invece nelle mani di Kitty Green con la sua produzione “The Assistant” ed infine il 2020 d’Ornano-Valenti Award e il City of Deauville Audience Award sono stati vinti dai film “Slalom” ( di Charlène Favier ) e “Uncle Frank” (di Alan Ball ).
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