La sarcopenia è una malattia che colpisce i muscoli del corpo, i quali, con l’avanzare dell’età, perdono la loro capacità di consumare e produrre energia rendendo l’organismo meno forte.
Quando questo declino neuromotorio assume contorni clinici si parla di sarcopenia, dal greco «sarx = carne» e «penia = perdita».
La perdita della massa muscolare, della forza e quindi della performance fisica è uno dei fenomeni che si manifestano comunemente con l’avanzare dell’età.
Può presentarsi anche in situazioni si eccessiva sedentarietà, di immobilità forzata – ad esempio a causa di un’ingessatura o in seguito ad un’operazione chirurgica – e in presenza di patologie invalidanti.
I primi sintomi si riscontrano già intorno ai 45 anni.
E’ da ricercare proprio in questa patologia, la quale modifica inevitabilmente il nostro stile di vita, la causa dell’accumulo di grasso corporeo che contraddistingue molte persone dai cinquant’anni in su.
Intorno ai 75 anni, secondo ricerche molto recenti, che la sarcopenia colpisce più duramente. Per questo siamo costretti non solo a delegare la attività più faticose, ma anche a trasformare in un’impresa il solo alzarsi da una sedia o da una poltrona.
Il tessuto muscolare può essere inteso come tessuto di muscolatura scheletrica di movimento, viscerale, dell’apparato digerente e urogenitale, muscolatura orbicolare degli occhi ecc.
SARCOPENIA CAUSE:
stress acuto, malattie acute, depressione, insonnia, farmaci e farmaci steroidei, malnutrizione e cattive abitudini alimentari, sedentarietà, disbiosi intestinale, obesità, cardiopatie, diabete, infiammazione silente, ecc.
ALTRI FATTORI:
Stile di vita, fattori immunitari, neurologici, nutrizionali, ormonali, genetici.
INFIAMMAZIONE E SARCOPENIA
La propensione ad aumentare la massa grassa con l’età è aggravata dalla tendenza mondiale verso l’obesità e verso il diabete.
Parallelamente, l’invecchiamento comporta una riduzione della massa muscolare scheletrica, definita sarcopenia senile.
Le pessime abitudini degli ultimi decenni sono caratterizzate da tre elementi:
- Eccessivo introito calorico.
- Alimentazione povera di nutrienti e ricca di “cibi spazzatura”.
- Sedentarietà.
Questa combinazione di fattori, associata ad altri elementi, contribuisce all’insorgenza dell’obesità sarcopenica, in cui “convivono” un eccesso di massa grassa e una riduzione della muscolatura scheletrica.
Sono presenti anche importanti fenomeni di infiammazione cronica silente, di basso grado e di stress ossidativo con marcato accumulo di grasso nei muscoli.
Una soluzione naturale viene proposta dalla Medicina Funzionale Regolatoria.
Modulare il sistema neurovegetativo e il sistema endocrino, combattere l’infiammazione cronica, lo stress ossidativo e rimuovere i campi di disturbo (stressor). Tutto questo si realizza tramite diverse modalità terapeutiche:
- Nutrizione funzionale.
- Esercizio fisico mirato.
- Impiego di nutraceutici e fitoterapici,
- Tecniche di modulazione neurovegetativa.
- Miglioramento delle connessioni psiche-somatiche.
MEDICINA FUNZIONALE REGOLATORIA:
- F.R. è una branca della medicina che studia la risposta biologica che comprende:
- La regolazione neurovegetativa (Ortosimpatico e Parasimpatico)
- La regolazione metabolica (Anabolismo/Catabolismo)
- La regolazione cerebrale
Secondo la MFR per curare bisogna innanzitutto riequilibrare il sistema/paziente per ottenere efficaci e duraturi risultati.
SARCOPENIA APPROCCIO FUNZIONALE
L’attività fisica costante e l’allenamento della forza non solo aumentano e mantengono la massa muscolare, ma anche la densità minerale delle ossa, contrastando quindi anche l’osteoporosi.
L’alimentazione corretta deve essere varia, bilanciata e soprattutto in età avanzata, prevedere il giusto apporto di proteine e nutrienti, tenendo conto delle ridotte capacità anaboliche.
Qualora questi accorgimenti non fossero sufficienti o per particolari esigenze si possono prendere in considerazione nuove strategie che includono l’utilizzo di integratori e supplementi dietetici mirati
STUDIO DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA: massa magra, grassa e liquidi:
Sovrappeso, obesità e distribuzione dei fluidi corporei extra ed intracelluari ECW / ICW
Partendo dal concetto che i fluidi corporei totali TBW in condizioni di normalità rappresentano circa il 60% del peso corporeo, essi a loro volta vengono suddivisi in Fluidi Intra ed extracellulari ICW e ECW (ECF e ICF).
Gli intra cellulari contribuiscono alla regolazione del metabolismo proteico, corrispondono alla massa magra.
Gli extra cellulari alla massa grassa e tessuto connettivo, infatti aumenta negli obesi.
- Nell’analisi della composizione corporea, le variazioni nei compartimenti fluidi possono essere considerate uno dei principali segnali di invecchiamento.
- Nei soggetti anziani l’aumento dell’indice ECW/ICW può essere considerato un valido marker di invecchiamento.
- Negli atleti e/o in soggetti sportivi in genere l’aumento dell’indice ECW/ICW (riduzioni di ICW) può rappresentare anche un marker per la valutazione di un’eventuale riduzione della forza fisica.
In condizioni di normalità il rapporto ECW/ICW è inferiore a 0,85-0,9. In soggetti con stati infiammatori cronici e/o patologie tale indice aumenta a causa di una migrazione dei fluidi dagli spazi intracellulari a quelli extracellulari.
L’infiammazione sistemica è responsabile di tali modifiche.
L’indice ECW/ICW si rivela un parametro molto interessante anche nella valutazione dello stato nutrizionale dei vari soggetti.
Tale indice può aumentare in seguito a:
- Deplezione della BCM (che a sua volta può essere attribuita a malnutrizione proteico-energetica e/o a scarso apporto calorico).
- Rapida perdita di peso.
- Alimentazione scorretta, sedentarietà, sarcopenia, assunzione di farmaci.
- Elevate percentuali di FM massa grassa.
PRODOTTI E INTERGRATORI:
AMINOACIDI RAMIFICATI, NATTOCHINASI, BROMOLINA
PAPAINA, CURCUMA, MIRRA E ALCALINIZZANTI.
AYMAN AL HALWANI
esperto in tecniche tradizionali cinesi
ayman.alhalwani@gmail.com
Comment here