Gordon “Vi parlo un pò di Yuri”

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Gordon “Vi parlo un pò di Yuri”

Lui le donne le capisce davvero tanto, con il suo personaggio ”Gordon”, ha spopolato sul web. Si mette nei panni delle donne, ha affrontato tacchi, unghie finte e addirittura i dolori del parto.
Yuri Sterrone, milanese classe ’90, invece, è un giovane imprenditore e scrittore (”tu che mi capisci”, ”lezioni d’amore” e ”amici stretti”).
Abbiamo avuto il piacere di intervistarlo prima di un suo instore. Dalla sua carriera alla famiglia e i suoi sogni, ecco tutto quello che ci ha raccontato:
1 – Ciao Yuri, com’è iniziata la tua carriera?
La mia carriera è iniziata ai tempi di Facebook, quando c’era la condivisione dei video. Io in realtà, studiando economia, ho studiato questa cosa per dei progetti scolastici e ho detto ”ma vuoi vedere che se faccio un video su questo tipo di social, grazie alla condivisione delle persone, puoi arrivare a più persone?” e allora mi sono buttato su Facebook. La cosa della parrucca, cioè di imitare le donne, è nata perché io imitavo letteralmente le mie amiche quando andavo all’università.
2 – Da cosa nasce il nome Gordon?
Come ti dicevo prima, io studiavo economia, e, all’epoca, uscì il film ”Wall Street”, poi da qui hanno preso lo spunto per fare quello con Leonardo DiCaprio, e il protagonista si chiamava Gordon Gekko, ed essendo tutti economisti i miei amici, iniziarono a chiamarmi Gordon, e io lo misi come nome di Facebook, e direi che ha funzionato e mi ha portato molta fortuna.
3 – Qual è la cosa più strana/assurda che hai capito mettendoti dei panni delle donne?
In realtà è un po’ il dover continuamente rimproverarsi di qualcosa. Mi accordo, da ogni video che devo fare, che la donna è talmente sensibile e profonda che si auto colpevolizza del comportamento del proprio partner, e ho visto che è sempre stato ridondante sui video e mi ha fatto strano. Ho fatto un’altra intervista prima di questa, ed è venuto fuori che questa sindrome si chiama ”sindrome della crocerossina” che hanno tutte le donne. Se parli con 10 donne, 9 di queste vogliono salvare il paziente che in questo caso è il partner, e questa cosa ancora non riesco a capirla.
4 – Adesso parliamo di te, hai mai pensato ad una carriera da attore?
Si ci ho pensato e magari, ti dico una cosa, in realtà è la cosa alla quale la gente mi associa di più quando ci parlo, ma anche gli stessi addetti ai lavori degli spettacoli teatrali mi dicono che, guardando i miei video, la mia mimica è troppo forte e sarei adatto a farlo. Per adesso non ho mai avuto questa occasione, spero di averla in futuro.
5 – Tu che mi capisci, lezioni d’amore e amici stretti sono i tuoi tre libri, ce ne saranno altri in futuro?
“Amici stretti” è l’ultimo, che chiude un po’ la trilogia dell’inizio della carriera editoriale, mi prenderò una piccola paura perché voglio rivedere alcune cose, perché comunque con i miei libri abbiamo raggiunto dei risultati che non ci aspettavamo, soprattutto da neofiti dell’editoria e con un personaggio così eclettico come Gordon, i primi due libri sono bur. ”tu che mi capisci” non aveva fatto neanche l’anno, ed era entrato in libreria come bur, l’altro subito dopo praticamente, mentre quest’ultimo è un po’ più maturo e voglio vedere come reagisce la gente a questo tipo di romanzo che in realtà piace di più anche a me e che è più veritiero, diciamo realista come storia, colpi di scena e personaggi descritti nei minimi dettagli. Voglio prendermi un paio di anni per capire bene cosa ha colpito di questi tre libri. Quindi si, ce ne saranno ancora ma non adesso.

6 – Dopo questo periodo di pandemia, cosa provi a ritrovarti con i tuoi fan, e che rapporto hai con loro?
Bellissimo, adesso che ho iniziato mi sembra di essere tornato alla normalità. Con loro ho un rapporto aperto, ci passo più tempo possibile, sono molto aperto alle loro richieste. Per me è normale, mi sembra quasi assurdo doverti dire che possono venire, possono chiedermi quello che vogliono, perché io sono una persona normalissima e non voglio pormi in un altro piano. Quando vengono e mi chiedono ”mi fai un video” mi fai questo, mi fai quello, io sono estremamente disponibile. Loro sono sempre state carine nei miei confronti, non sono mai andate oltre, ho un pubblico abbastanza grande, non ho le cosiddette ”bambine” sotto i 14 anni, quindi non mi hanno mai creato disagi. Io mi trovo veramente bene, ed è davvero molto bello rivederle.
7 – Oltre alla pandemia, si sta discutendo anche del Disegno Di Legge Zan (DDL Zan) e del body shaming. Cosa pensi di questi argomenti e cosa diresti alle persone che sono vittima di bullismo per il loro aspetto fisico e/o per il loro orientamento sessuale?
Partiamo dal bullismo che colpisce un sacco di ragazzini, dal colore della pelle, capelli, orientamento sessuale a qualsiasi disagio fisico che non rientra negli standard ”normali” diciamo. È difficile dar forza solo con una frase, però cercate di capire, sono persone problematiche quelle che hanno bisogno di sminuirvi per arricchire le loro vite. Si attaccano a delle cose stupide e che non sono lo specchio della realtà per non si sa quale ragione. In realtà sono loro che hanno conflitti interni e cercano di esternarli puntando il dito contro gli altri, quindi di non dare peso a nessuna delle loro voci, perché quando passerà l’età della ”stupidera”, queste cose dovrebbero finire. Riguardo il DDL Zan, sono assolutamente favorevole, dovrebbe essere ormai uso e consuetudine rispettare tutte le persone, finché la loro libertà non intacca la mia, e il DDL Zan sicuramente non va a intaccare la mia libertà, anzi, è più inclusivo per le persone che sono discriminate. Se ho la possibilità che qualcuno si senta meno a disagio all’interno di una conversazione o all’interno di qualsiasi posto, semplicemente avendo un aiuto, e che spieghi anche a me come aiutarlo, è cosa buona e giusta, e in più si può dare una stretta all’odio razziale, di genere e l’omofobia. Speriamo sia una piccola svolta.
8 – Cosa cambieresti di questa società?
Tutto (ride). Scherzo, partirei con un incentivo per i giovani e non solo a prendere un pezzo di carta per poi essere ”schiavizzato” con stage retribuiti 500€ al mese, questa è la prima cosa. Io ho girato molto, ho visto situazioni più sfavorevoli e più favorevoli dell’Italia, noi siamo fortunati ad essere nati sopra l’equatore e mi aspettavo dallo stato qualche incentivo in più riguardo ai giovani, o una tutela maggiore. A livello fiscale credo che non serva nemmeno definirlo, lo sappiamo tutti, ti parlo di questi temi perché come giovane imprenditore mi sono scontrato durante con la realtà italiana, e non è stato semplice, d’altro canto ti potrei parlare di un milione di problemi, però quello che mi sta più a cuore è quello dei giovani, della mia generazione che non ha niente, non stringe niente in mano, non ha futuro, ed è stata privata di qualsiasi tipo di incentivo per provare a crederci. Sai cosa? Siamo governati da gente che ha la terza media e rifà leggi di cinquanta anni fa, e questa cosa non va assolutamente bene.
9 – Invece, a chi vorrebbe intraprendere la tua stessa carriera, cosa ti sentiresti di dirgli?
È diventato difficile, molto difficile, perché ormai è diventato un mercato sazio, però ormai tutti fanno tutto, tutti sono esperti di tutto, non sono più gli anni d’oro dei social, mi verrebbe da dire che siamo nel medioevo dei social, perché adesso è una situazione stagnante, non ci sono novità, non ci sono contenuti innovativi, ed è difficile emergere. I social sono sempre più restrittivi perché hanno capito che potenza hanno dopo dieci anni e quindi un po’ devi avere l’idea giusta, un po’ devi avere il social giusto per quello che fai. Basta vedere l’ultimo che è uscito, Khaby Lame (che è un mio amico) da un social dove non esistono le condivisioni, ma un algoritmo decide che il tuo contenuto va bene nei miei ‘per te’ e ti sbatte li. Quindi il consiglio che posso dare è quello di essere il più innovativi possibile, so che sembra una banalità, però bisogna veramente trovare qualcosa di cui parlare, centrare un obiettivo e soprattutto, purtroppo o per fortuna, adesso all’ingresso c’è la qualità dei contenuti, ovviamente io ti sto parlando di content creator, non di influencer, perché quello dura tot tempo, io ti sto parlando di chi ha voglia di crearsi una carriera sui social network, di aprire un’azienda, di avere contratti con brand ecc. Deve investire come se fosse un imprenditore, comprarsi un computer, girare l’Italia, creare contenuti, ormai non basta più stare in cameretta, non funziona più quella cosa li.
10 – I tuoi genitori sono sempre stati favorevoli di ogni scelta che hai fatto? Ti aspettavi tutto questo successo social per tua mamma Laura?
Assolutamente no, non sono sempre stati favorevoli, io ho iniziato tardi, avevo 25 anni e quindi non capivano cosa stessi facendo.
Per mia mamma si, me l’aspettavo, gliel’ho un po’ costruita ad hoc, ti dico la verità, perché sono uno che studia molto i comportamenti social, cosa vogliono i social, cosa piace e cosa no, perché è il mio lavoro, io non passo il tempo a farmi le foto, io cerco di capire cosa può far divertire le persone, cosa può uscire di nuovo, cosa puoi dargli in più per farti seguire. Ho visto che tutti, mamme comprese, hanno iniziato a richiedermi la mia, mi dicevano ”che bella che è, che forte che è tua mamma”, allora l’ho tenuta li in sordina per un po’ di tempo e poi le ho aperto il profilo e, appena aperto, ha avuto subito il boom ovviamente.

11 – Un’altra tua passione è quella dei viaggi. Com’è nata l’idea di creare ”Gofartibe” con Farid?
Ho creato questa start-up con Farid che si chiama ”Gofartribe” perché noi abbiamo iniziato a viaggiare da soli, io da solo sono andato anche in Norvegia, mentre lui ha viaggiato più con me che da solo. Praticamente su ”Gofartibe” i nostri follower sceglievano tutto, ed è stato divertente, perché li abbiamo resi partecipi. Ad un certo punto mi sono reso conto che io come influencer viaggio tanto, e ho la possibilità di girare molti posti, però chi mi segue, come la prende questa cosa? Magari lavora otto ore al giorno, uno stipendio misero, e io faccio le foto alle Maldive invitato nel resort di lusso? Mi sembra quasi una mancanza di rispetto, magari ci vado, però poi mi dico ‘ma che messaggio passa?’ e allora mi sono detto ‘ma se invece riuscissimo a creare un gruppo, dove le persone possono viaggiare ad una cifra giusta senza mille costi di agenzia, in più con noi, con un viaggio di gruppo, cosa succederebbe?’ Praticamente noi diamo la possibilità ad una ragazza che non viaggia da sola per i mille problemi che potrebbe avere nel viaggiare da sola, e non prendiamoci in giro, è la realtà dei fatti, che si possa fare è un altro discorso, però hai dieci cose in più a cui pensare rispetto a me che sono uomo. Quindi ho detto ‘potrebbe essere interessante’, la cosa bella è che vengono in un viaggio da sole e poi però in realtà hanno la forza del gruppo. Abbiamo fatto il nostro primo viaggio in Grecia ed è arrivata gente super timida, chiusa e che non parlava con nessuno, e a fine vacanza piangeva a dirotto perché è stata l’esperienza della loro vita, che era quello che noi volevamo creare, cioè di dare la possibilità a delle persone che non possono permettersi questi viaggi incredibili per ferie o altri problemi di questa società, e dare questa possibilità anche a loro, in più con il valore aggiunto di viaggiare con noi. È troppo facile fare l’influencer da dietro un telefono, dove ogni giorno sei bello, simpatico, divertente e sei sempre sul pezzo, provate a stare 24 ore su 24 con i vostri fan 7 giorni su 7, poi vediamo quanti di voi sono realmente quello che fanno vedere, ed è una scommessa anche per noi, perché ci mettiamo in gioco sotto quel punto di vista, creando anche un itinerario ad hoc. A settembre usciranno le date mondiali, noi non vediamo l’ora, siamo prontissimi, stiamo creando una community così la gente in viaggio può sbloccare delle cose, avrà l’appartenenza alla tribe, diventerà un triber, avrà dei premi, deve fare parte del gruppo. Ve ne spoilero uno solo, c’è un badge che noi chiamiamo leader, che è per chi riesce durante il viaggio a fare più gruppo possibile o emerge come personalità, cerchiamo di farli mettere in gioco. Tu non è che vieni e sei succube del nostro viaggio, non ti imponiamo niente, anzi, devi essere partecipe, devi essere parte di un qualcosa di grande.
12 – Cosa sognava Yuri da piccolo e cosa gli diresti se potessi tornare indietro?
Ti dico la verità, da piccolo non avevo particolari sogni, non sono mai stato quel bambino che sognava di fare qualcosa, perché io voglio fare tutto, non ho mai escluso niente, sono quel tipo di persona che se le chiedi, oggi ho aperto un’agenzia di viaggi e domani apro un supermercato, sono quel tipo di persona che ha bisogno di stimoli continui e quindi non ho mai avuto un’idea fissa. Sono sempre voluto diventare proprietario di qualcosa, la mia famiglia è sempre stata una famiglia di imprenditori e mi è sempre piaciuta questa cosa di dare lavoro, di creare qualcosa di personale. Se potessi dirgli qualcosa gli direi, credici sempre un po’ di più.
13 – Qual è il tuo sogno più grande?
Riuscire ad avere una stabilità finanziaria tale da potermi ritagliare la mia vita privata con la mia famiglia e lavorare di arte. La vita è il tempo libero che tu hai e purtroppo nel mondo di oggi l’unica cosa che ti da tempo libero è avere in primis un lavoro che ti piace e secondo, che ti porti in questo caso abbastanza denaro per poterlo godere, per creare cose nuove e per vivere. Poi io che sono stacanovista lo userei per lavorare, però al contempo nella mia testa non è lavorare ma è tempo libero. Vorrei arrivare a quel livello della mia vita in cui lavoro perché mi piace lavorare e non perché devo.
14 – Progetti per il futuro?
Calma, adesso abbiamo appena aperto ”Gofartibe”, ho scritto il terzo libro, devo riprendere in mano Gordon, ho troppe cose che bollono in pentola e devo portarle avanti tutte, perché io sono un casinista e voglio fare cento cose e poi ne seguo tre contemporaneamente, meno male che ho dei collaboratori che mi aiutano. L’unica cosa che sto cercando di portare nel 2022 è il teatro, sto cercando di scrivere uno spettacolo teatrale in modo da poter fare un altro tour in Italia di qualcosa di più tangibile.
15 – Sei felice in questo momento?
Si, ma non come vorrei, perché è sato un anno molto duro e difficile, ho tante responsabilità sulle spalle e sono talmente focalizzato su quello che devo fare che non ho tempo di godermelo, ti dico la verità.
16 – Yuri è innamorato?
No, perché è troppo difficile, ho già vissuto questa situazione amorosa ed è stato bello, ma adesso, come dicevo prima, sono troppo preso da me e dalle mie cose che non sono nel mood di potermi innamorare. Se arriva che mi travolge allora si, sennò al momento no, non lo cerco.
17 – Tutti i lunedì commenti via Instagram ‘Temptation Island’. Tu Yuri, ci parteciperesti?
Al posto di Filippo si, come coppia no perché i panni sporchi li lavo a casa mia, e come tentatore no, non sarei capace. Finché sono nel mio contesto e mi piace una ragazza ok, ma andare li a provarci con una fidanzata no, anche no.
18 – E per finire, chi è davvero Yuri?
Yuri è un ragazzo che ha tanti sogni, che in realtà non è capito da tutti e che deve ancora scoprire tanti tanti lati di se stesso, perché per troppo tempo è stato dentro ad un guscio.
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