IL ‘CAGLIARI DEGLI EROI’, DALL’AMSICORA ALL’ATZECA

Evrapress Magazine

Attualità, Moda, Eventi, Sport nel mondo

Non categorizzatoSPORT

IL ‘CAGLIARI DEGLI EROI’, DALL’AMSICORA ALL’ATZECA

È uscito il libro sul “miracolo” Cagliari tricolore nel 70 e su quell’epica susseguente Partita del Secolo (Italia-Germania: 4-3) . Come la Sardegna si emancipo’ dalla fama di ‘terra dei sequestri di persona’.

Si intitola “Il Cagliari degli eroi – Il riscatto di una Nazione: dal tricolore alla Partita del Secolo” il libro scritto dai giornalisti Giovanni Giacchi e Maurizio Verdenelli, con prefazione di Enrico Gaviano, pubblicato da Bookness in questo luglio.
E’ un “viaggio” sportivo dai giorni dell’Amsicora a quelli dell’Azteca: dal Cagliari ‘dei Miracoli’ cioè, la squadra imbattibile che vinse lo scudetto 1969-70, la formazione che aveva ridato immagine ad una Nazione deturpata dalla piaga dei sequestri di persona, al mezzo miracolo dell’ Italia che sfiorò a Mexico City il titolo mondiale. E’ una storia di quegli eroi che ridiedero lustro e dignità a una Nazione, quella sarda.

Una cavalcata omerica prima in rossoblù (alla guida di Manlio Scopigno) poi in azzurro (sette giocatori del Cagliari furono convocati dal commissario tecnico Ferruccio Valcareggi) dall’autunno 1969 al giugno 1970. Con due eventi centrali: la conquista dello scudetto e il 4-3 alla Germania il 17 giugno. Il racconto di Gigi Riva e dei suoi compagni, un mito senza tramonto.
Come ha scritto Enrico Boldrini, nella sua recensione al libro, che, nel 1970 “l’anno in cui il Cagliari rese reale l’impossibile, non si trattò solo di uno scudetto ma, com’è scritto nel sottotitolo del libro, si trattò di “riscatto”, una squadra di calcio fece cambiare la visione della Sardegna con un manipolo di eroi garibaldini… Le 133 pagine sono una miniera troppo ricca per far affiorare in questo contesto la poesia in essa contenuta. E allora scelgo Comunardo Niccolai, passato alla storia come il re degli autogol, ma gli autori del libro, non cadono nel tranello del risaputo, ben sanno che senza Niccolai stopper di altissimo livello quello scudetto non si sarebbe vinto… Il più divino dei suoi autogol ovviamente nella partita decisiva per lo scudetto, quella con la Juve. Su un cross dello juventino Furino (come fosse arrivato a fare un cross anche questo non si capisce, visto che lui era un mastino da difesa e un po’ da spinta) si vede Comunardo Niccolai svettare in volo, surclassare tutti, compagni e avversari e “insaccare” nella propria porta. Pare che per difendersi dagli improperi di un esterrefatto Albertosi e dei suoi compagni abbia pronunciato le seguenti parole: “Era un cross troppo bello per non mandarlo dentro”, ma come al solito sopra a tutti svettava il filosofo Manlio Scopigno che imperterrito disse: “ Bel gol, peccato che giochino nella stessa squadra”… “.E ancora (perchè il libro è fatto di racconti oltre che di cronaca): “Albertosi è stato il più grande di tutti ( dopo Lev Jaschin, s’intende, ma questi giocava su Marte). Ecco perché: Albertosi è l’unico portiere che io ricordi talmente eccellente da potersi permettere al tempo stesso di recitare anche il ruolo del portiere, insomma faceva due cose in una: era e rappresentava, ha semplicemente pagato qualche rappresentazione, ma chi come me desiderava il teatro imprevedibile desiderava Albertosi, non l’algido Zoff, quello parava e basta”.

Gli autori sono Enrico Gaviano (giornalista Sport e web de La Nuova Sardegna), Giovanni Giacchi (giornalista professionista collaboratore di giornali italiani e internazionali e autore di libri sul calcio e lo sport) e Maurizio Verdenelli (La Nazione, Corriere della Sera e Il Messaggero). Editore è Bookness, il libro è disponibile su Amazon.

Giuliano Rossetti Administrator
Sorry! The Author has not filled his profile.
×
Giuliano Rossetti Administrator
Sorry! The Author has not filled his profile.

Comment here

instagram default popup image round
Follow Me
502k 100k 3 month ago
Share