Ciao Marco, grazie di essere qui con noi. Dal 30 aprile è uscito ‘Jailbreak’. Prima di arrivare qui, facciamo un tuffo veloce nel passato. Cominci all’età di 9 anni a studiare chitarra, sei sempre attivo per la musica e con la musica. Da dove nasce questa passione?
Nasce proprio dal fatto che quando ero bambino mia madre mi portò da un maestro che mi fece appassionare subito alla chitarra e alla musica, perché insegnò a me e all’amico con cui frequentavo il corso dei duetti molto semplici e poi ci fece aprire i concerti dei ragazzi più grandi. Si trattava di un grosso impegno, ma mi fece capire che la costanza nello studio sarebbe stata ripagata dalle persone che ci avrebbero applaudito ai nostri spettacoli. Successivamente, in quanto adolescente problematico, trovai nella chitarra elettrica e nelle band da garage uno sfogo per le mie frustrazioni e ovviamente mi misi a collezionare dischi che ancora oggi rappresentano la mia vita e quelle canzoni fanno parte del mio repertorio cover.
Il progetto ‘Limbo Neutrale’ come possiamo definirlo?
È un contenitore di idee, performance e prodotti che si ispirano ai romanzi che ho scritto come autore, è anche il nome della band che li esegue live e una sorta di mio pseudonimo compositivo.
La scrittura del libro ‘Limbo Neutrale’ come possiamo interpretarla rapportandola alla musica?
Sono uno funzione dell’altro, i romanzi (in vendita su Amazon) raccontato storie di personaggi fantastici ispirati al mondo artistico/musicale, mentre i brani, i video, le foto e le performance live ricalcano i personaggi fantastici portandoli nella realtà. In linea di massima uno prende spunto dall’altro ma non per forza devono essere una copia precisa.
‘Jailbreak’, cronaca di oggi. Il brano nasce da sensazioni ed esperienze vissute in prima persona?
Ovviamente sì: è stata scritta insieme a Sofia Bonardi, Diego Consiglio e Riccardo Ferraresi in pieno lockdown e rappresenta la reclusione forzata e il conseguente desiderio di evasione che ne è scaturito, vuole comunque essere un grido di ribellione e sta a simboleggiare il fatto che alla fine attraverso l’arte e la musica esiste sempre un via di fuga dalla realtà.
Molto bello e toccante è il video, disponibile dal 23 aprile su YouTube. Avete dato un’immagine chiara della situazione di molti, qual è stata la prima sensazione nel rivederlo?
Più che un video è una semplice presentazione fotografica che alterna momenti di vita domestica e performance live pre-covid, un po’ a sottolineare quanto in ognuno di noi esista una personalità aggressiva da palcoscenico e una molto più mite e tranquilla in casa, come penso sia per gran parte degli artisti.
Siamo ai saluti. Ancora grazie per il tempo dedicatoci. Sperando che la situazione migliori al più presto, quali sono i progetti per il futuro?”
La situazione migliorerà solo nel momento in cui ci ribelleremo o non ci saranno più interessi economici. Stiamo vivendo un momento storico, perché ci è stata portata via parte della nostra vita e questo a me sinceramente non sta bene, perché non possono decidere pochissimi individui per altri milioni. Nei miei progetti futuri ci sono altri brani inediti che completeranno una piccola parentesi dedicata a questo momento strano, il ritorno alla musica dal vivo e il terzo capitolo del romanzo, che molto probabilmente trarrà spunto dalla situazione che stiamo vivendo. Sono stato infettato dal virus e sono perfettamente guarito, ma non ho sicuramente perso la voglia di fare e non credo che si potrà fermare il mondo dello spettacolo ancora per molto tempo. Grazie per la disponibilità, il mio consiglio è quello di non farsi spaventare e di continuare a dedicarsi alle proprie passioni che sono molto importanti anche per una stabilità emotiva e psicologica.
Video link: https://www.youtube.com/watch?v=z-yve5AtWBA
Web Links:
http://www.marcogermani.com/progetti
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