“PUNTO” è il primo album di MaLaVoglia, che dopo una lunga serie di singoli pubblicati dal 2017 ad oggi (9, più l’ultimo singolo trainante “Johnny fa il miele”), decide di raccoglierli in un unico lavoro, intitolato come una delle tracce più rappresentative e significative dell’album. Dopo tanta gavetta, live, riconoscimenti e porte in faccia, MaLaVoglia coronava finalmente quasi 10 anni di carriera con il suo primo album che si distingue per uno stile musicale unico, che mescola sonorità moderne con influenze più tradizionali, creando un’atmosfera intensa e coinvolgente. Pur guardando al mondo dei grandi cantautori del passato, MaLaVoglia riesce a mantenere una sua identità, senza mai somigliare troppo a nessuno in particolare. Le tracce conducono l’ascoltatore in un viaggio che esplora ironia, provocazioni, intime riflessioni e amore, e ogni parola scritta e cantata dal cantautore appare come un’esperienza vissuta in prima persona.
Ogni brano offre una sfumatura diversa del suo mondo interiore, passando da momenti di struggente introspezione a esplosioni di energia viscerale. MaLaVoglia riesce a unire in modo originale generi come rock, elettronica, pop e folk, proponendo qualcosa di nuovo che, al contempo, suona familiare. Questo fa sì che nessuna delle sue canzoni sia simile all’altra, ma tutte le 10 tracce sembrano essere legate da un filo comune che racconta la storia del cantautore, evidenziandone le sfumature.
Ogni canzone racconta una storia a sé: un sentimento, un momento di vita o uno spaccato di mondo che emerge sia nella forma musicale che nei testi. Non si tratta solo di un album, ma di un’esperienza sonora che coinvolge l’ascoltatore a livello emotivo. In un periodo di riscoperta e rinascita del cantautorato, MaLaVoglia ci regala un lavoro unico. Se sei alla ricerca di un progetto che fonde la bellezza della melodia con una profondità emotiva, questo album è sicuramente un ascolto da non perdere.
Benvenuto Malavoglia e grazie per aver accettato questa intervista. Parliamo del tuo nuovo album. Qual è il titolo e qual è il tema principale che hai voluto esplorare?
Ciao a voi di Evra press e grazie per lo spazio. L’album si intitola PUNTO e non c’è un tema specifico che abbia voluto esplorare ma sono diversi temi, tutti però legati dal filo connettivo delle mie esperienze. Tutti i brani, infatti, raccontano momenti di vita che ho effettivamente vissuto sulla mia pelle. Diciamo che il tema principale che ho voluto esplorare è stato il mio primo capitolo di vita personale legato alla musica, le mie radici, le mie storie naufragate e qualche amore impossibile. All’interno dell’album c’è anche quella parte di me che respinge anche un po’ tutto ciò che è diventato il nostro vivere, così attento alle mode e ad una esposizione in vetrina peggio delle boutique di Montenapoeone.
Qual è stato il processo creativo dietro questo album?
È stato lungo, dal 2018 con “SEI BRAVO MA…” che è la prima canzone che ho scritto come MaLaVoglia anche se poi è uscita nel 2024, fino ad arrivare all’ultimo brano scritto JOHNNY FA IL MIELE. Avevo il bisogno di mettere un punto a tutte queste canzoni vissute in questi anni e ripartire dal nuovo e un po’ più vicino alla luna con JOHNNY FA IL MIELE. Quando ho lasciato Milano nel 2023 dopo quasi dieci anni mi ero detto che questo cambiamento di vita doveva anche essere un cambio di rotta artistico. E così è stato.
C’è un brano in particolare che senti rappresenti meglio il messaggio o lo spirito di questo album?
Indubbiamente la title track, PUNTO. C’è tutto.
Amore, solitudine, resilienza, debolezza. È una guerra con me stesso che alla fine ha visto la tregua e una fine necessaria.
Parlando di suoni e produzione, ci sono elementi musicali o arrangiamenti che hai voluto sperimentare in questo album?
Ho voluto toccare più stili e generi musicali differenti dando ad ogni canzone il giusto vestito che, secondo me, indossava meglio.
C’è del folk in TERRA ROSSA, il brano che racconta del mio Gargano. C’è invece la rabbia e la potenza dell’hard rock e quella voglia di liberarsi di tutto in ALLEVATI A TERRA. In CAMOSCIO c’è quella cupezza che a mio avviso soltanto dei suoni elettronici erano in grado di dare. È un album con tanti colori diversi.
Parliamo dei tuoi prossimi impegni e concerti. Hai in programma un tour per promuovere l’uscita di questo album? E se sì, quali sono le città o i luoghi in cui i fan possono aspettarsi di vederti esibirsi?
Un tour è ciò che sogno per PUNTO ma è difficile. Devo essere realista e vedere i miei numeri che purtroppo oggi contano. Se non hai numeri, se non sei hype, concerti e tour te li sogni. Puoi trovare qualcosa da te ed è ciò che sto facendo; l’8 maggio farò la data 0 di PUNTO e lo presenterò a Milano. Da lì vedremo che direzione prendere. Sui miei canali social spiego dove potermi venire a vedere e dove.
Non vedo l’ora. Il live è il mio habitat naturale e presentare finalmente il mio album è qualcosa che mi toccherà nel profondo.
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