Abbiamo già recensito lavori di Paolo Di Pierdomenico in arte Demiurgo. Un progetto elettronico di lungo corso che nel 2021 trova nuova linfa grazie all’uscita del bel lavoro intitolato “Holographic Ghost Stories”. Come un alchimista solitario, Paolo propone un insieme di “layers sonori” di cui è facile individuare le radici. Non siamo in ambito Vapor Wave (anche se tanto ci somiglia), né tantomeno dinnanzi a complicati esperimenti dodecafonici. L’introspezione ed i mondi artificiali evocati da Vangelis per le sue celeberrime colonne sonore sembrano invece aver marchiato a fuoco i lavori di Demiurgo che, senza risultare minimamente derivativo, riesce comunque a trovare una sua strada e dei tratti distintivi propri, interessanti quanto riconoscibili.
“Daidalos”, l’ep appena uscito ed oggetto della nostra recensione, si compone di quattro tracce: “Daidalos”, “Helios”, “Labrys” ed “Asterion”. Queste ci portano in una dimensione epica, al tempo in cui gli Déi provavano ad essere umani e viceversa. L’ispirazione arriva dal mito di Dedalo, l’architetto del noto Labirinto di Cnosso e di cui lui stesso fu vittima, rimanendovi “imprigionato” insieme al figlio Icaro. La metafora è potente e la musica non è da meno. Momenti di rarefatto lirismo si alternano a strati di confusione nebbiosa. Uscite non ce ne sono, ma si intravedono ad ogni angolo che si svolta. Una coltre di fumi grigi confonde chi attraversa questo spazio deserto. Le porte intraviste, sembrano, una volta raggiunte, disintegrarsi, proprio come le illusioni di chi vede l’acqua nel deserto. La musica si sviluppa con coerenza. Momenti melodici si alternano a bassi affilati e fraseggi trasognanti. Un humus sonoro che ti si attacca addosso. Come un virus. Come cera. Quella con cui il figlio di Dedalo si costruì grandi ali per una libertà illusoria quanto fatale.
Ci congediamo da queste tracce con la convinzione di esserci inoltrati in qualcosa di impervio. Una scalata all’origine della propria essenza. Un viaggio che vale sempre la pena di essere fatto. Un viaggio in cui ci siamo elevati fino a poter raccogliere nel cielo le stelle per questa recensione: nove… aspettiamo il prossimo lavoro, per staccare dal firmamento la decima, che sentiamo il nostro autore riuscirà a meritare.
Link streaming: https://open.spotify.com/intl-it/album/6jvsz4mKD4q3rkp4MBTEW3
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