Con il singolo “Dimmelo”, Marla inaugura una nuova fase del suo percorso musicale, più matura, più consapevole, più vicina che mai alla verità emotiva. Scritto insieme a Rosario Canale, il brano è un esempio limpido di scrittura autentica, che affonda le radici nel rap e in una narrazione cruda e sincera, senza sovrastrutture.
Il pezzo nasce da una condizione di smarrimento profondo, ma non si ferma all’autocommiserazione: Marla rielabora il dolore trasformandolo in una richiesta di confronto. In “Dimmelo”, si fa portavoce di una fragilità collettiva, quella che molti sperimentano nel silenzio dei non detti, nella paura che uno sguardo cambi e che l’amore si stia spegnendo senza accorgersene.
Rispetto ai lavori precedenti, si percepisce chiaramente una crescita. C’è un salto in avanti nella scrittura, nel controllo emotivo della voce, nella scelta dei suoni. Le liriche intense e il carico emotivo della produzione mostrano una Marla diversa, che non ha paura di mostrarsi vulnerabile e che, anzi, fa della vulnerabilità il cuore pulsante del suo progetto artistico.
Con “Dimmelo”, Marla rafforza la propria identità musicale: quella di un’artista capace di tradurre emozioni complesse in parole vere, costruendo ponti tra la sua storia e quella di chi ascolta.
“Dimmelo” rappresenta una svolta nella tua crescita artistica. Qual è stata la parte più gratificante nel portare questo brano al pubblico?
La parte più gratificante è stata vedere “Dimmelo” dentro le playlist di Spotify dedicate al rap; ero l’unica femmina o forse eravamo in due ed è stato davvero tanto gratificante sapere che mi sto facendo spazio in un mondo prettamente maschile.
Anche le mille critiche che mi sono arrivate mi hanno resa fiera ,perché le cose “nuove” all’inizio non vengono mai capite e questo vuol dire che sono verso la strada giusta.
Come descriveresti l’evoluzione del tuo stile musicale da “Fiore di ciliegio” a “Dimmelo”?
È stata una grande crescita sia in senso personale che in senso artistico; nel primo inedito non c’è la stessa consapevolezza, la stessa maturità e la stessa esplorazione di varie dinamiche di “Dimmelo”
Ci sono stati periodi di silenzio in cui avevo difficoltà a scrivere ed è proprio in quei periodi che mi rendevo conto di star cambiando radicalmente a distanza di pochissimo tempo, anche grazie a tutte le nuove influenze che la vita mi ha dato.
È stata e continua ad essere un’evoluzione intima, intensa e cruda.
Qual è stato il momento più difficile nel processo creativo di “Dimmelo” e come l’hai superato?
Ricordo che mi trovavo in studio, in una stanza a parte per finire di scrivere, ed ero completamente in lacrime; l’ansia è una brutta bestia e gli attacchi di panico anche.
Il testo non mi piaceva, non mi piaceva nulla di ciò che stavo facendo, fortunatamente vicino a me ho sempre avuto Rosario Canale che mi ha raccolta da questi momenti di debolezza e mi ha mostrato come in realtà determinate paure vivono solo nella mia testa; così ho superato questo momento di difficoltà. Ancora non ho superato le paure e le debolezze che si rivelano in questa canzone, sono ancora così fragile.
Cosa ti ha spinto a scegliere il rap come mezzo per esprimere le tue emozioni in questo singolo?
Il rap è il fratello che non ho mai avuto, l’amico che vorrei avere, il mio diario segreto.
Sono cresciuta ascoltando rap quindi mi viene semplicemente naturale scegliere questo stile, in realtà mi devo impegnare per fare il contrario.
Come hai gestito la pressione di creare un videoclip così personale e significativo come quello di “Dimmelo”?
Sfortunatamente o per fortuna ero così concentrata a lottare contro la mia timidezza ,quel senso di inadeguatezza nel fare una cosa per la prima volta, che non ho minimamente pensato a tutto il resto.
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