Decisamente un periodo molto intimista e riflessivo questo per il quintetto dei Love Ghost, capitanato dal cantante Finnegan Bell. Lo esprime anche questo ultimo singolo King of Loneliness, una traccia di appena due minuti e mezzo molto carica di pathos.
Il pezzo è stato prodotto da Mike Summers che vanta nella sua scuderia artisti come Kendrick Lamar, Lil Wayne e Tech N9ne. Quindi nessuna esplosione di mega riffs di chitarre elettriche e batterie ma una semplice drum machine e una chitarra clean. Molto molto intenso. Particolare anche l’intro di chitarra lo-fi che va a scemare per poi dare spazio subito al cantato della strofa. Un basso leggero solo sul ritornello con un contro-canto che completa il panorama stereo. Tutto all’insegna della semplicità e incisività. Nella seconda strofa la drum machine è più intensa e avvolgente ma poi ecco, quando sei entrato bene nell’atmosfera il pezzo finisce. Ti lascia come all’inizio di un ottimo pranzo. Ti devi alzare ed andartene, non ci sarà un secondo, ma il primo piatto è stato fantastico!
Davvero bella la scelta, evita di rendere tutto troppo ripetitivo e pesante, lasciandoti invece il tempo di pensare a come poteva essere un altro ritornello e un finale con la voglia di spaccare il muro del suono ed entrarti nella mente e nelle vene. Quando sei “Il Re della Solitudine” sei quello che rende tutto speciale e trascina gli eventi ma peccato che tutto questo trascina con se il peso enorme della solitudine: sei, per forza di cose, un leader innaturale, qualcosa che nemmeno tu ti saresti aspettato. Ma questo viaggio può essere anche un percorso di guarigione, può aiutarti a costruirsi un’armatura che può proteggerti nei momenti nei quali ti manca la fiducia in te stesso. Sono di nuovo stati unici questi ragazzi. Non c’è dubbio. Il pezzo vale la pena di essere ascoltato.
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