Nina Duschek presenta “New Life”: un ritorno maturo e profondamente identitario

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Nina Duschek presenta “New Life”: un ritorno maturo e profondamente identitario

Con “New Life”, Nina Duschek racconta la sua trasformazione più profonda. Il singolo nasce dal bisogno di lasciarsi alle spalle anni difficili — una relazione tossica, una crisi artistica che l’aveva allontanata dalla musica — e di ritrovare la propria forza. Il brano unisce calore anni ’70 e sperimentazione contemporanea, con un bridge psichedelico che rispecchia il tema della metamorfosi.

È una dichiarazione di indipendenza, un invito a liberarsi dai pensieri che trattengono e a scegliere una nuova identità, più autentica e consapevole. In questa intervista, Nina ripercorre il suo percorso dopo X Factor e racconta come è nata la sua personale “new life”.

Hai sempre curato molto il tuo stile e la tua immagine. A X Factor 2025 questo aspetto è stato notato: quanto conta per te l’estetica come forma di linguaggio?
Non sono certo una Lady Gaga in queste cose, ma l’estetica e l’immagine hanno comunque un valore per me — qualcosa che ho imparato ad apprezzare davvero solo negli ultimi anni. È successo proprio durante la mia crisi artistica, quando non sapevo più se andare avanti e continuare a fare musica: ed è lì che è nata l’idea di scrivere “New Life”. Sapevo che, se volevo proseguire con la musica, avrei dovuto cambiare tutto e diventare la versione di me che avevo sempre avuto paura di mostrare al mondo. Così ho iniziato anche a vestirmi in modo diverso, con uno stile un po’ più tosto, sperimentando con abiti differenti e divertendomi a comprare capi nuovi nei vintage store. Più che a X Factor, questo cambiamento si nota soprattutto negli ultimi video musicali che ho pubblicato. La bandana, comunque, l’ho sempre indossata sul palco e, fin dai primi giorni in cui facevo busking per strada, è diventata il mio marchio distintivo.

“New Life” rappresenta anche un’evoluzione nel tuo sound. È stata una decisione spontanea o studiata dopo il programma?
“New Life” è una canzone che ho scritto quasi due anni fa, per dire la verità. Il mio producer, Fabian Pichler, e io ci siamo sicuramente ispirati a quel sound vintage degli anni ’70 — che ritorna anche nel mio primo album Bandana Revolution — ma volevamo creare qualcosa di nuovo. Per questo c’è anche il bridge psichedelico con l’effetto della voce digitale. Anche ciò che dico nella canzone, e il modo in cui lo dico, rappresentano una crescita. My Rules, l’EP di cui fa parte anche “New Life”, comunica in modo molto diretto, e ho avuto il coraggio di dire cose che prima non riuscivo a esprimere. Per esempio: “So what, if I decided I’m a Goddess born to love?” (traduzione: “E allora? Se ho deciso di essere una Dea nata per amare?”)

C’è una performance di X Factor che consideri un punto di svolta personale?
Sicuramente la performance della mia prima esibizione, quando ho suonato “Latin Lover” di Gianna Nannini con la chitarra. Avere ricevuto quattro “sì” e così tanto feedback positivo dal pubblico non è stata solo una grandissima soddisfazione, ma mi ha fatto bene anche dal punto di vista spirituale. Per tanto tempo ho faticato a credere nel mio sogno e nelle mie abilità artistiche, ma X Factor mi ha dato una consapevolezza che prima non avevo, una carica che mi ha fatto credere un po’ di più in me stessa. E di questo sono davvero molto grata.

Ti senti più a tuo agio ora, fuori dal contesto televisivo, nel costruire liberamente la tua musica?
Secondo me avrei comunque trovato il modo di sentirmi a mio agio dentro al programma, perché c’è la possibilità di esprimersi e di sperimentare cose nuove, e non avrei detto di no a quell’esperienza. Però, per come stanno le cose ora, mi sento abbastanza bene: anche se la mia strada è forse più “silenziosa”, perché non vado in TV ogni settimana come stanno facendo i ragazzi nei live, almeno so di avere lo spazio e il tempo per esplorarmi artisticamente in modo più calmo. E questo, sicuramente, mi dà una certa serenità.

In cosa la tua “new life” artistica è più consapevole di quella di prima?
Sicuramente il programma mi ha fatto capire alcune cose su di me, ad esempio che a volte tendo a esagerare per compensare la sensazione di non sentirmi abbastanza. Mi ha anche fatto capire quanto sia facile non piacere agli altri, anche quando le tue intenzioni sono pure e vuoi solo essere te stessa. Ho capito anche che i momenti “rumorosi”, quelli in cui tutti ti vedono e finalmente puoi mostrare chi sei, sono bellissimi perché ti danno la possibilità di brillare. Ma, alla fine dei conti, quando tutto torna silenzioso, ciò che conta davvero è quello che tu pensi di te stessa e il fatto di conoscere il tuo “perché” nel fare musica.

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