“Car Crash”, il nuovo singolo dei californiani Love Ghost, è un’amara riflessione sulle relazioni finite e sulla condizione di fragilità che ne deriva. Il testo racconta di un amore improvviso e violento, paragonato ad una collisione (“Car crash straight into the fire”), che ha lasciato dietro di sé silenzio, rimpianto ed infelice bellezza. Il protagonista è ossessionato dal pensiero dell’altra persona (“imma take the long way home tonight just so I can think about you”), e descrive un mix di sentimenti contraddittori (“You are everything I hate and everything I’ve ever loved”). Sia per la tematica del testo, sia per l’arrangiamento minimalista, ricorda vagamente le atmosfere della bellissima “The only exception” dei Paramore (sebbene quest’ultima lasciasse più spazio al lieto fine).
La canzone ha un andamento fluido, sinuoso, che mette in luce una volta di più la sensibilità e la tendenza intimistica del frontman, Finnegan Bell, che sapientemente intreccia un semplice arpeggio di piano a synth di sottofondo e misuratissimi suoni ritmici. Il risultato è potente, solido, pur risultando tutto diluito ed etereo.
Famosi per il loro mix di generi (alt-rock, grunge, metal, pop-punk) e con testi dai limpidi riferimenti emo, i Love Ghost, questa volta, hanno creato un brano che mette a nudo l’anima del cantante nella sua essenza. “Car Crash” è un brano commovente che esplora la complessità di un amore tumultuoso, con una produzione ed un testo che evocano emozioni contrastanti. Il brano sembra raccontare una storia di amore tormentata, in cui il protagonista è profondamente coinvolto emotivamente con qualcuno che è sia fonte di desiderio che di dolore. Le liriche descrivono un mix di sentimenti contraddittori (“You are everything I hate and everything I’ve ever loved”).
L’atmosfera del brano suggerisce una grande tensione emotiva, un mix di desiderio, ossessione e consapevolezza del potenziale distruttivo insito in questa relazione e nei loro protagonisti. La tematica, peraltro, non è nuova nel repertorio della band. Finnegan pare sguazzare nella tinta melanconica di amori spesso idealizzati e deflagranti. Ma questa volta, l’uso del piano, l’atmosfera laconica ed una certa compostezza del singer, risulta essere, paradossalmente, quasi più inquietante di quando usa lo scream e i suoni duri per “cucinare la sua torta”. Ci inquieta il suo tenersi tutto dentro, il suo trasformarsi emotivo, da disperato a disincantato e malinconico. Stanno crescendo i “ragazzini terribili” della “città degli angeli” e ci piacciono sempre di più.
Link video: https://www.youtube.com/watch?v=W9VVFKOc9Bk
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